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Mancano medici, la Regione ingaggia gli specializzandi per vaccinare (a 40 euro l’ora)

Quindici ore a settimana di media. La spesa complessiva presunta è pari a 20 milioni di euro

Mancano medici, la Regione ingaggia gli specializzandi per vaccinare (a 40 euro l’ora)
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Per accelerare la campagna vaccinale massiva, la Regione  ingaggerà anche studenti di Medicina in formazione specialistica da impiegare negli hub lombardi. Lo ha stabilito la Giunta su proposta della vicepresidente Letizia Moratti, varando un accordo con le Università lombarde.  “L’accordo verrà sottoscritto prossimamente dalla vicepresidente regionale e dai Rettori” fa sapere la Regione in una nota, come riporta il Giornale di Treviglio. L’accordo arriva in un momento di particolare necessità di “vaccinatori”, in vista della campagna di massa di aprile.  Ats Bergamo, ad esempio, nei giorni scorsi, aveva spiegato che l’adesione di medici di base alla campagna vaccinale era stata sostanzialmente insufficiente a garantire anche le 10mila vaccinazioni a domicilio degli anziani allettati. Per questo motivi, per vaccinare circa sette su dieci di questi pazienti  bergamaschi sarebbe stato necessario assumere altro personale tramite bandi a evidenza pubblica.

Vaccini dagli studenti: venti milioni sul tavolo

Una mano la potranno dare,  rinfoltendo le fila dei vaccinatori, gli studenti. A finanziare l’operazione sarà direttamente il Governo: la spesa complessiva presunta, pari a 20 milioni di euro, rientra nel protocollo d’intesa sottoscritto tra Governo, Regioni e Associazioni dei medici ‘in formazione specialistica’ il 6 marzo 2021 impegnava infatti il Governo ad adottare uno o più provvedimenti urgenti per lo stanziamento delle risorse necessarie alla copertura degli oneri. Ed inoltre a promuovere gli interventi normativi necessari a rimuovere alcune incompatibilità alla partecipazione dei medici in formazione specialistica alla campagna vaccinale.

“Sono molto soddisfatta di questo accordo – commenta Letizia Moratti – perché fin dal mio insediamento in Giunta avevo chiesto all’allora Governo Conte la massima attenzione sul tema. Un’attenzione agli specializzandi che ho subito sottoposto anche al nuovo Esecutivo guidato da Mario Draghi“.

Per qualsiasi specialità e anno di corso

“L’avviso per raccogliere le disponibilità degli specializzandi prevede l’impiego di Medici in formazione specialistica di qualsiasi specialità e anno di corso. Con incarichi, di tipo libero professionali o di collaborazione coordinata e continuativa, per un periodo massimo di due mesi, prorogabili, e un compenso orario di 40 euro lordi omnicomprensivi di oneri fiscali e previdenziali” continua la nota di Regione.  L’ orario di lavoro sarà distribuito su tutta la settimana, secondo il programma delle attività vaccinali. L’orario sarà svolto al di fuori da quello dedicato alla formazione specialistica, con una media di 15 ore settimanali e un massimo mensile di 60 ore.

“Promuovere questo accordo di cooperazione – aggiunge l’assessore al Welfare – rappresenta un altro tassello fondamentale per il proseguimento della campagna vaccinale lombarda, che sta per entrare nella fase decisiva: quella massiva. Gli specializzandi daranno un contributo importante e credo che per loro questa esperienza possa rappresentare un’opportunità di crescita umana e professionale. Molto utile nel momento in cui si affacceranno alla professione medica. Così le nostre Università si confermeranno non solo luoghi di eccellenza del sapere, ma anche straordinarie palestre di vita”.

Saranno loro a vaccinare

Sulla base delle necessità di ciascun centro vaccinale, gli specializzandi dovranno verificare la compilazione e dell’anamnesi pre-vaccinale e svolgere il relativo riesame congiuntamente al vaccinando, fornire informazioni in merito, confermare l’acquisizione del consenso informato da parte del vaccinando  e somministrare il vaccino.  “I medici in formazione specialistica riceveranno una formazione teorica e ai fini dell’adozione delle misure di prevenzione e sicurezza saranno equiparati ai lavoratori che svolgono attività di tirocinio presso le strutture delle Asst” conclude la nota.

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