Siria. uccisi casa per casa

Massacro dell'Isis a Deir Ezzor 300 uccisi tra cui donne e bambini

Massacro dell'Isis a Deir Ezzor 300 uccisi tra cui donne e bambini
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Sabato 16 gennaio decine di persone sono state uccise nella Siria orientale dai miliziani dello Stato Islamico. Il massacro è avvenuto a Deir Ezzor, capitale dell’omonima provincia, che dalla scorsa estate si trova sotto assedio. Gli scontri sono cominciati in seguito a un’offensiva dell’Isis che ha cercato di conquistare i quartieri settentrionali della città.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani – organizzazione filo-ribelli con sede a Londra – la maggior parte delle uccisioni sono state vere e proprie esecuzioni. Le persone uccise sono almeno 85 civili e 50 soldati siriani dell’esercito fedele al presidente Assad. Lo Stato Islamico ha anche rapito circa 400 persone, tra cui donne e bambini e famiglie di combattenti del regime siriano, portate in altre aree vicine controllate del gruppo jihadista. Cifre ancora più drammatiche sulla strage sono state fornite dal governo, secondo il quale tra le vittime ci sono almeno 300 civili, la maggioranza dei quali sono donne, bambini e anziani. Lo ha riferito l’agenzia ufficiale Sana. Se questi numeri fossero confermati, la giornata di sabato diventerebbe una delle più sanguinose da quando è cominciata la guerra in Siria, circa cinque anni fa.

 

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La zona dove si è compiuto il massacro è l’estremità settentrionale di Deir Ezzor, in due sobborghi controllati dal regime siriano a Dayr az Zor, Ayash and Begayliya. Attivisti locali raccontano che «almeno 150 persone sono state decapitate, inclusi donne e bambini: li hanno uccisi casa per casa». I loro corpi sono poi stati gettati nel fiume Eufrate e nella campagna di Deir al-Zour, vicino all’Iraq. La tv siriana ha riferito che diversi kamikaze si sono fatti saltare in aria per aprire la strada ai jihadisti e nei luoghi vicino a sedi di governo.

Lo Stato Islamico dovrebbe avere ora il controllo di circa il 60 per cento di Deir Ezzor, anche se gli organi di stampa siriani dicono che l’attacco è stato respinto. La città non è caduta perché a sud-ovest si trova una importante base dell’esercito e dell’aviazione, che viene rifornita per via aerea. Nella zona, secondo la BBC, sono stati compiuti anche dei bombardamenti compiuti dalla Russia, alleata con il regime di Assad. Nei quartieri occidentali della città è presente una forte minoranza cristiana.

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A Raqqa intanto, roccaforte delle Stato islamico, durante i raid aerei sarebbero stati uccisi 40 civili, tra cui 8 bambini. Non è chiaro in questo caso se gli attacchi siano stati compiuti dalla Russia o dalla coalizione anti Isis e guida Usa.

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