Media World, così cambia la vendita Parola d'ordine: omnicanalità

Compirà tra poco 25 anni Media World, principale realtà nella distribuzione di elettronica di consumo in Italia. A Curno, là dove sorse il primo negozio della Paese, c'è aria di novità, così come a Orio, punto vendita anch'esso rinnovato. venerdì 17 ottobre sono state presentate le novità che investiranno i 110 negozi della catena, partendo proprio dai due poli della provincia bergamasca.
Integrare reale e virtuale. Il rinnovamento del punto vendita non è semplicemente esteriore; non si tratta di ritinteggiare e mettere nuove scritte accattivanti. L'intento invece è quello di creare una dimensione commerciale nuova, che riesca ad integrare senza distinzioni gli elementi fisici reali presenti in negozio e quelli virtuali delle piattaforme web. In una parola sola: omnicanalità. Il cliente potrà ordinare sul sito e ritirare il prodotto al negozio (Pick&Pay); oppure ordinare in negozio e farsi spedire l’articolo a casa; o ancora, consultare il catalogo da schermi touch distribuiti nello store e poi acquistare subito, o ordinare qualcosa che in negozio non è presente. Insomma, tutti i servizi sono disponibili su tutti i canali commerciali, e soprattutto allo stesso prezzo.
Basta differenze di prezzo. È questa, forse, la prima grossa novità che arriva da Media World: via le famose differenze di prezzo tra l’e-commerce e gli acquisti in negozio. Il tutto è possibile grazie a cartellini prezzo elettronici, costituiti da piccoli (o piccolissimi) tablet con tecnologia e-ink, cioè quella degli e-reader. Oltre a semplificare il lavoro dei commessi, permetterà al direttore del negozio di aggiornare i prezzi in tempo reale, tenendoli quindi in parità con quelli della piattaforma web del negozio. Ma non solo, nei prossimi mesi verrà lanciata anche la app, per rendere ancor più diretti gli acquisti anche con lo smartphone.
Il cliente al centro. C’è un cambiamento di fondo che a Media World continuano a rimarcare: in passato il prodotto era sempre al centro, sovrano assoluto. Adesso invece, dicono, non ha più senso seguire questa filosofia: internet è una vetrina incommensurabilmente più vasta di qualsiasi negozio, con cui anche un colosso dell'hitech fatica a mettersi in competizione. L'intento della catena, quindi, è mettere il cliente al centro dell’attenzione, attraverso una serie di servizi ideati per facilitare le scelte d’acquisto, personalizzare i prodotti o aiutare i neofiti della tecnologia nell'acquisto dell loro primo smartphone, computer, fotocamera... Largo quindi a punti assistenza per chi non sa usare il nuovo prodotto, oppure per chi vuole trasferire dati dal vecchio al nuovo pc ma non sa come fare; stampanti per cover personalizzate, info point dove confrontare i prezzi di due prodotti (tramite codice qr) e capire le caratteristiche che fanno cambiare il prezzo; ma anche zone "lounge" in cui il cliente si può rilassare mentre aspetta il suo turno al desk, oppure mentre gli stanno personalizzando la cover del tablet con la foto dei suoi figli. Una zona che sarà servita anche da un virtual market, oltre che dalle prese per ricaricare smartphone e tablet e pure macchinette del caffè.








Le parole dell’amministratore. Alla conferenza stampa di venerdì erano presenti vari dirigenti; l’Italia infatti è un mercato strategico per Media Market (solo da noi si chiama Media World), secondo solo alla Germania per numero di negozi. Da noi, la catena tedesca domina il mercato del settore con un fatturato superiore ai due miliardi di euro e un organico di 6mila dipendenti. Ha parlato Joachim Rösges, CEO di Media Market dal 2013: «È stato un anno complesso e denso di soprattutto per il mercato italiano dell’elettronica di consumo, che ha visto l’avvicendarsi di operazioni di fusioni, acquisizioni e rebranding. L’Italia è per noi un paese strategico, secondo dopo la Germania, e ci siamo impegnati fortemente per mantenere e sviluppare la nostra leadership. L’attitudine all’innovazione e alla sperimentazione e lo spirito di squadra, che da sempre ci contraddistinguono hanno fatto la differenza tra Media World e il mercato, e ci hanno dato lo slancio per affrontare e gestire al meglio questa fase di forti cambiamenti».
«Parner e guida del consumatore». «In questo contesto - sottolinea Rösges - il futuro dell’azienda è quello di porsi come partner e guida per il consumatore all’interno dell’affascinante ma anche a volte “sconcertante” mondo digitale. Il processo evolutivo porterà la nostra catena a costruire un’esperienza comportamentale d’acquisto basata su relazione e integrazione. Integrazione di canali, di comunicazione, di community digitali. Non c’è un’infrastruttura più importante di altre, perché tutte contribuiscono a creare la rete per conquistare la fiducia del consumatore».