Medici di famiglia, è scontro totale con l’Ats: si ritirano dal Tavolo Covid
Malumori e prese di posizione dopo la rimozione dell’apprezzato responsabile delle Cure primarie, dottor Roberto Moretti
Avevano minacciato di farlo. Ora alle minacce sono seguite le prese di posizione ufficiali. I medici di base, dopo i malumori dei mesi scorsi (durante i quali 150 di loro si sono ammalati, e 30 ci hanno rimesso la vita) per essere stati mandati allo sbaraglio, si ritirano dai tavoli dell’Ats che devono preparare Bergamo per un eventuale ritorno in autunno del Covid-19. È la loro forma di protesta contro la mancata conferma del dottor Roberto Moretti, considerato solido e fidato punto di riferimento all’interno dell’azienda sanitaria, alla guida della direzione Cure primarie dell’Ats, deputata proprio al coordinamento dei medici di base.
«Roberto Moretti - scrissero a metà giugno Fimmg, Snami, Smi e Simpef, quattro delle sigle dei sindacati di categoria - si è speso instancabilmente senza tirarsi indietro, senza nascondere le difficoltà nell’affrontare qualcosa che andava oltre ogni sua possibilità per aiutare decine e decine di colleghi ammalatisi». Una lettera in cui la gestione del Covid era definita una «nuova Caporetto». Ora alle sigle sindacali si accoda anche l’intero Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Bergamo.
Di seguito, il comunicato delle sigle sindacali:
«Si è appreso con sgomento della scelta della direzione di Ats Bergamo di rimuovere dal proprio incarico il neo direttore del Dipartimento di Cure Primarie Roberto Moretti, figura che aveva recentemente ricevuto nostro pubblico ringraziamento per l'impegno, la vicinanza e la professionalità profusa in questi drammatici mesi. Tale scelta determina una non trascurabile scopertura di un così importante ruolo di interfaccia con le cure primarie, ruolo ritenuto fondamentale dalle scriventi, riportandoci alla situazione di vacatio come è stato per tutto l’anno solare 2019 in seguito al pensionamento del precedente direttore. Rimarchiamo inoltre di aver ricevuto il calendario degli incontri di Agorete (per elaborare il "piano emergenza autunno"), ove era prevista anche la nostra partecipazione, ad incontri in parte già avvenuti senza esservi stati convocati. Riteniamo che l'indebolimento della già precaria Uoc di Cure Primarie in questo momento dove bisogna affrontare le problematiche attuali ed emergenti (pandemia Covid-19 in corso, grave carenza del numero di medici di medicina generale, attuazione del "piano emergenza autunno”, organizzazione della prossima campagna vaccinale anti-influenzale, etc.) tolga i presupposti fondamentali per poter continuare a dare il nostro apporto allo sviluppo del "Progetto Autunno”». Via dal tavolo, quindi, con tanto di inibizione, per Ats Bergamo, «all’utilizzo dei nostri loghi in ogni forma di comunicazione non preventivamente autorizzata».