Montagne silenziose

Messner e la Ztl sulle Dolomiti

Messner e la Ztl sulle Dolomiti
Pubblicato:
Aggiornato:

La prima è andata bene e ha raccolto molti consensi: mercoledì 4 luglio la strada che porta al Passo Sella, uno dei più celebri valichi dolomitici, parte del circuito del Sellaronda, è rimasto chiuso al traffico dalle 9 alle 16. L’esperimento si ripeterà per tutti i mercoledì di luglio e agosto. Mercoledì scorso ad attendere ciclisti e camminatori che arrivavano al passo dopo aver lasciato le auto 4,5 km più sotto, c’era il grande sostenitore e ideologo di questa iniziativa, Reinhold Messner. Ha tenuto un breve discorso per celebrare le Dolomiti recuperate al loro originale silenzio: «Sono vent'anni che chiedo la “tranquillizzazione” delle Dolomiti, con la chiusura almeno parziale della strada. E ora che la politica ha fatto il primo passo sono felice, ma è solo l'inizio: in futuro vedo tante altre strade delle Dolomiti chiuse al mattino, dopo che è salito chi lavora in quota, per riaprire il pomeriggio. Le Dolomiti, che sono il posto più bello del mondo, possono diventare la prima destinazione mondiale per le biciclette, sia su strada che in mountain bike. Anche un “vecchietto” come me può salire con l'e-bike e godere le emozioni delle Dolomiti con lentezza, senza il rumore dei motori e dei clacson».

 

 

Le nuove regole prevedono che si possa salire al Sella solo con veicoli elettrici o usando i mezzi locali pubblici che per l’occasione sono stati intensificati. Quello voluto dalle provincie di Bolzano e Trento (contro la volontà dell’altra sponda, la provincia di Belluno) è un esperimento che verrà studiato da un istituto terzo per poter trarre valutazioni sul da farsi nei prossimi anni. «Per imprimere un cambio di rotta sulla mobilità non possiamo fare tutto in un anno», si è cautelato Messner. «Serviranno navette, un’organizzazione, ulteriori parcheggi, in una parola una strategia che richiederà anni. Ma sono convinto che alla fine avremo più clienti perché riusciremo a offrire ciò che proponevamo una volta».

Non tutti sono d’accordo con la filosofia di Messner. Anzi c’è chi è letteralmente inferocito, come il presidente provinciale bellunese di Federalberghi, Walter De Cassan: «L’integralismo non porta da nessuna parte. Fermare una strada e basta, senza prevedere un’alternativa, non è una cosa intelligente. I più penalizzati, peraltro, sono quelli che abitano sulla strada. Si è arrivati a queste misure unilateralmente, con una forzatura: Bolzano è andata avanti da sola, senza sentire Belluno. E minaccia di chiudere tutti i passi dolomitici». E poi chiude: «Gli altoatesini facciano i talebani a casa loro».

 

Reinhold Messner sul passo Sella sen'auto: elogio del silenzio...

Reinhold Messner sul passo Sella nel giorno dedicato a bici e pedoni: "La vittoria del silenzio e della lentezza. Gli albergatori sono scettici ma con il tempo il successo sarà superiore rispetto alla situazione attuale". IL VIDEO (di Andrea Selva) #dolomitesvives

Pubblicato da Trentino su Mercoledì 5 luglio 2017

 

C’è anche chi ha avanzato l’alternativa usata ad esempio in alcune strade di montagna svizzere o austriache, di imporre un pedaggio a chi sale, per ridurre così il traffico. Ma Messner ha giustamente obiettato che sarebbe una misura penalizzante per il turismo con meno mezzi, e farebbe delle montagne un salotto per soli ricchi. Per questo saranno importanti i risultati della ricerca affidata ad Eurac, un istituto di Bolzano. Dovrà stabilire sia il gradimento dell’iniziativa sia misurare l’impatto sotto tutti i profili, economico e ambientale. Dopo di che, numeri alla mano, potrebbe essere più facile convincere i riluttanti che chiudere la strada conviene a tutti. Perché come profetizza Messner il futuro del turismo di montagna va in questa direzione: offrire silenzio, sostenibilità e chilometri di strade “tranquillizzate”.

Seguici sui nostri canali