Biglietti metrò, da oggi due euro (Ce ne sono anche gratis)

Da questa mattina a Milano è scattata una rivoluzione. I biglietti dei mezzi pubblici sono aumentati a 2 euro: costano di più, ma valgono anche di più. Infatti la nuova tariffazione porta con sé una nuova filosofia per quanto riguarda gli spostamenti di una grande città. Questa mattina, non a caso, il sindaco Sala ha voluto diffondere una lettera a tutti i cittadini, per spiegare le ragioni di questa rivoluzione.
Curiosamente il sindaco ha voluto rivolgersi «ai 4,2 milioni di abitanti di Milano». In questo numero c’è infatti la sostanza del nuovo sistema di tariffe. I 4,2 milioni sono gli abitanti della grande Milano che da oggi sono legati da una reta omogenea di trasporti, suddivisa come nelle grandi città del mondo per zone: sono nove fasce concentriche. Per ciascuna fascia è prevista una tariffa che integra anche il trasporto urbano nel comune di Milano. Insomma un biglietto unico (a tariffe ovviamente diverse a seconda della distanza), che riguarda i 212 comuni della città metropolitana. Il biglietto a due euro ha allargato di fatto la città: infatti i 21 comuni della prima cerchia (non propriamente dei piccoli comuni: ci sono ad esempio Cinisello e Sesto San Giovanni, che fanno da soli 160 mila abitanti...) da oggi sono inglobati nella tariffa urbana. Ieri invece dovevano aggiungere al biglietto dell’Atm, quello per raggiungere la città. Il biglietto a due euro ha poi un altro valore aggiunto: dura come quello precedente 90 minuti, ma permette di timbrare più di una volta l’ingresso in metropolitana (prima il biglietto permetteva un solo viaggio sotto terra e più viaggi in superficie, dentro quell’arco di tempo): con quattro linee attive e una quinta in costruzione, si capisce che il valore aggiunto non è da poco.
L’aumento dei biglietti non va a toccare gli abbonamenti annuali: e questo è un segnale che rivela la filosofia del provvedimento. Infatti l’idea è quella di convincere le persone a usare con più sistematicità i mezzi pubblici, addirittura creando una consuetudine fin nei più piccoli. I bambini e i ragazzi sotto i 14 anni potranno chiedere una tessera speciale che permette loro di viaggiare gratuitamente su tutti i mezzi. Una cosa che si traduce in un vantaggio per tutte le trasferte realizzate dalle scuole per visitare monumenti e musei. «Il nuovo Sistema Tariffario è stato studiato per diffondere l’uso dei mezzi pubblici come pratica abituale e continua, fin dai primi anni di vita. Investiamo oggi per costruire una città nella quale vivere, lavorare e poter crescere i figli», ha scritto infatti Sala nella sua lettera di questa mattina.
Tutto bene dunque, con qualche “ma”. Infatti se il modello disegnato sembra molto innovativo e proiettato nel futuro, la realtà spesso non riesce a stare a ruota. È il caso soprattutto dei pendolari, che dai comuni limitrofi arrivano ogni giorno in città: ormai sono quasi un milione. Per loro l’auto è ancora il mezzo più veloce e sicuro. Per convincerli a convertirsi ai mezzi, bisognerà lavorare molto sull’efficienza e sulla puntualità. Altrimenti quella di Milano rischia di essere una rivoluzione a metà.