Il mistero del sentiero per S. Rocco che è chiuso da ben dieci anni

C’era una volta un’antica mulattiera che collegava la ciclopedonale della Val Seriana a un piccolo angolo di paradiso. Bastava percorrere i pochi facili tornanti pedonali alle pendici del monte Misma, tra il bosco e la fabbrica abbandonata dell’Italcementi, per raggiungere la chiesina di San Rocco, immersa in un ambiente accogliente e silenzioso dove era anche possibile ammirare un panorama mozzafiato sulla conca di Albino, abbracciata da una corona di monti: il Cerete, il Purito, il Nigromo, la Cornagera, il Poieto e il Rena. Nel 2008 questo collegamento fu chiuso per motivi di sicurezza, non si potevano certo immaginare tempi tanto lunghi per il suo ripristino che, dopo dieci anni, è ancora un interrogativo.
Cos’era successo? Lo racconta lo storico Giampiero Tiraboschi: «A seguito di un assestamento del terreno il muretto di protezione a fianco della strada si era sbilanciato e minacciava di crollare a valle. I tecnici comunali intervennero per scongiurare il pericolo, ma invece che rimuovere il muretto pericolante, decisero di chiudere la mulattiera al passaggio e predisposero un progetto di ripristino complessivo. L’opera messa a bilancio non venne realizzata, complice la crisi economica e il patto di stabilità, e la soluzione alternativa fu quella di stipulare una convenzione con la società Italcementi perché, contestualmente alla demolizione delle vecchie strutture industriali e alla riconversione dell’area, mettesse in opera il progetto di ripristino del collegamento con la chiesa di San Rocco. Italcementi nel 2016 cede l’attività al Gruppo tedesco Heidelberg, di recente l’area industriale e il terreno pertinente sul monte Misma vengono vendute alla ditta Bergamelli. Nel frattempo la vecchia mulattiera in disuso è stata invasa dalla vegetazione che è cresciuta abbondante ovunque rendendo quel pendio un reliquato verde selvaggio. Da quando la chiesa era stata presa in carico e rivitalizzata dal romito Zanetti - continua Tiraboschi - la gente aveva preso a frequentare questo luogo suggestivo e la mulattiera era particolarmente curata da un gruppo di volontari, con lo sfalcio regolare della vegetazione e il ripristino dei canaletti di scolo dell’acqua piovana. Era diventata un luogo del cuore e la chiesa, interessante non solo dal punto di vista religioso ma anche per le particolarità artistiche, era frequentata soprattutto nel periodo estivo quando si può godere della frescura del luogo aperto sull’ampio panorama della sponda destra del Serio. La rimozione del muretto pericolante e la sua sostituzione con un parapetto in legno avrebbe permesso il ripristino del transito, come su qualsiasi altra mulattiera di montagna, e sarebbe stato rivitalizzato questo angolo pittoresco. L’inserimento di questo percorso nell’area a parco del fiume Serio avrebbe arricchito la fruizione del luogo. L’alternativa ora praticabile per raggiungere la chiesa è la via delle cave che non ha alcuna attrattiva come percorso pedonale e la frequentazione della chiesa di San Rocco ne ha pesantemente risentito».
E l’amministrazione comunale? Il sindaco Fabio Terzi ne ricostruisce la vicenda, indicando la possibile soluzione: «È un problema che si trascina da anni e più passa il tempo più peggiora. L’amministrazione Rizzi (2004-2009 Lega, ndr) sul finire del suo mandato, nonostante non ci fosse ancora un progetto perfezionato, aveva stanziato a bilancio una buona cifra per il ripristino della mulattiera che l’amministrazione Carrara (2009-2014 civici di centrosinistra, ndr) girò su altri interventi che considerava prioritari. Sempre quella amministrazione commissionò un’indagine idrogeologica che...