Nuova rivoluzione della mobilità

Il monopattino conquista le città ed entra nel codice della strada

Il monopattino conquista le città ed entra nel codice della strada
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Il monopattino alla conquista delle città. Basta girare per Parigi o per New York per accorgersi di questa nuova “rivoluzione” che contrassegna la mobilità urbana. Si tratta ovviamente non del vecchio monopattino con cui si giocava da ragazzi, ma di un oggetto ben più evoluto. Non c’è più bisogno di spingere con il piede a terra per andare. Il nuovo monopattino va da solo grazie a un motore elettrico e raggiunge anche la bella velocità di 30 km all’ora. E l’Italia? Anche in Italia è un oggetto desideratissimo, come dimostra quanto accaduto a Milano. Una società americana, la Helbiz ha messo venti esemplari nelle strade seguendo la formula vincente dello sharing. Come ha raccontato il country manager per l’Italia, Luca Mazzetta, «il riscontro è stato enorme: oltre ventimila utenti registrati sulla piattaforma».

 

 

Sono tante le aziende pronte a scendere in campo, ma per avviare la rivoluzione manca un passaggio non da poco. Al momento infatti i monopattini elettrici non sono normati dal Codice della strada e proprio per questo, a rigore, non potrebbero circolare. Il governo, per bocca del sottosegretario ai Trasporti Michele Dell’Orco, ha promesso di colmare questo vuoto legislativo con una norma da inserire nella riforma del Codice. Nel frattempo, per accorciare i tempi, con una misura inserita in Manovra, è stato previsto l’avvio della sperimentazione della micromobilità elettrica nei Comuni. In questo momento al Ministero stanno rifinendo i dettagli del decreto attuativo con le linee guida per la sperimentazione, che dovrebbe essere emanato entro la fine di marzo. Oggi le principali società sul mercato sono Lime, Bird e Helbiz; i monopattini si trovano sulla mappa grazie alle rispettive app e si sbloccano con un codice Qr. A fine corsa posso essere lasciati ovunque. Il costo è di circa un euro a corsa, più una media di 10-15 centesimi al minuto.

 

 

Il problema è poi quello di dove viaggiano i monopattini. Infatti i mezzi che non superano i sei km all’ora possono andare sui marciapiedi. Ma quella è velocità che toglie ogni appeal al monopattino. Quindi quelli di nuova generazione devono andare su strada perché sono assimilati ai ciclomotori a due, tre e quattro ruote.  La questione davvero decisiva per il futuro è capire se i monopattini potranno circolare solo sulle piste ciclabili. In questo caso è difficile che i mezzi elettrici possano cambiare, come tante volte auspicato, la mobilità dei centri storici, perché li le piste non ci sono.

Intanto, nell’attesa che lo sharing decolli, le vendite comunque sono schizzate. Un monopattino non costa una fortuna. Con trecento euro ce ne si procura uno di qualità. È comodo perché piegato può salire sui mezzi pubblici senza biglietto aggiuntivo, può essere lasciato ovunque (anche se i furti sono all’ordine del giorno) e hanno un’autonomia di carica di venti km. Inoltre, per ora, non è previsto obbligo di casco, anche se il casco è consigliato. Naturalmente è adatto per città pianeggianti come Los Angeles, dove se ne vedono ormai a migliaia per le strade. Anche Milano è città adatta, non solo perché piatta, ma perché sensibile alle mode (alle recenti sfilate, c’è stato un caso di modelle mandate in monopattino sulle passerelle).

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