Inseguito, morì cadendo in un burrone: "Giustizia per Bara" in presidio fuori dal tribunale
Oggi, mercoledì 10 febbraio, seconda udienza del processo che vede tre persone indagate per la morte del ventenne, avvenuta il 23 luglio del 2017 a Ubiale Clanezzo
Il secondo presidio all’esterno del tribunale di Bergamo per chiedere verità e giustizia per Mamadou Lamine Tiam, per gli amici Bara, è iniziato questa mattina (mercoledì 10 febbraio) alle 9 in occasione dell’udienza per la morte del ventenne avvenuta il 23 luglio del 2017.
La prima udienza del processo, e il primo presidio organizzato da familiari e amici di Bara, si era svolta lo scorso novembre. Il giovane ha perso la vita cadendo in un burrone in circostanze poco chiare, nel tentativo di fuggire da tre persone che lo stavano inseguendo dopo una lite scoppiata durante una festa a Ubiale di Clanezzo.
Sul banco degli imputati Claudio Brioschi, 55enne in servizio alla festa del paese, Raul Magitteri, 25 anni di Sorisole, e la sua fidanzata Ingrid Bassanelli, 26 anni di Sedrina, che quella sera litigarono con la vittima. Secondo la tesi sostenuta dall’accusa Brioschi avrebbe inseguito Bara per dargli una lezione dopo una rissa, mentre due fidanzati si sarebbero aggiunti per altri motivi.
Bara quindi, secondo gli inquirenti, per fuggire dall’aggressione, avrebbe scavalcato un guard-rail senza accorgersi che sotto di esso c’era soltanto il vuoto. Finito in un burrone, il cadavere di Bara venne ritrovato a distanza di 24 ore dall’incidente.