Rischia l'ergastolo

Morte della piccola Diana, chiesto il processo con rito immediato per Alessia Pifferi

L'accusa ha deciso anche di contestare nell’imputazione di omicidio volontario l’aggravante della premeditazione, inizialmente esclusa

Morte della piccola Diana, chiesto il processo con rito immediato per Alessia Pifferi
Pubblicato:
Aggiornato:

Si apre la strada del processo con rito immediato (e quindi senza udienza preliminare) per Alessia Pifferi: a richiederlo i pm di Milano Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro. La 37enne ora si trova in carcere con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato dopo che lo scorso luglio ha abbandonato per sei giorni la figlioletta Diana di appena diciotto mesi, morta di stenti nella sua culla mentre Pifferi si trovava a Leffe con il compagno.

Una morte che fu conseguenza «anche alternativa e altamente probabile, se non addirittura certa» dell'atteggiamento di Pifferi, come ha sottolineato l'accusa. Abbandonando la figlia, infatti, la 37enne «accettò il concreto ed elevatissimo rischio che la morte della piccola Diana, poi in effetti sopraggiunta, si verificasse».

Per l'accusa l'omicidio è premeditato

In poche parole, tutto punta in direzione della "premeditazione": imputazione che, lo scorso 23 luglio, il giudice aveva escluso nell'ordinanza cautelare e che ora l'accusa ha invece deciso di contestare, certa di poter dimostrare come ciò che Pifferi ha fatto alla figlia fosse effettivamente un'azione «convinta e premeditata».

Per capire se effettivamente Alessia Pifferi andrà a processo con rito immediato, bisognerò attendere la decisione del gip Fabrizio Felice, dopodiché la donna andrà a giudizio in Corte d'Assise: il rischio concreto è che venga condannata all'ergastolo. La difesa, rappresentata dal legale Fausto Teti, si concentrerà su una perizia psichiatrica della 37enne (negata lo scorso ottobre).

Seguici sui nostri canali