Un uomo amato da tutti

È morto Gimondi, il più grande

È morto Gimondi, il più grande
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Il più grande bergamasco se n'è andato: Felice Gimondi, il campione di ciclismo negli Anni Sessanta e Settanta, è morto questa sera per un malore nelle acque di Giardini Naxos, in Sicilia, dove era in vacanza con la moglie Tiziana. Avrebbe compiuto 77 anni il prossimo 29 settembre. Felice ha perso la vita mentre faceva il bagno in contrada Recanati. Il malore ha reso inutile ogni tentativo di soccorso da parte dei bagnini e del 118. La sua scomparsa ha lasciato immediatamente tutta la nostra città sconvolta. Gimondi non era semplicemente un campione del ciclismo, una vecchia gloria: era un simbolo dell'essere bergamaschi per il suo modo di vivere, asciutto, concreto, di poche parole ma di grande impegno e generosità. Gimondi era apprezzato da tutti perché rispettava tutti. Non si è mai posto come "il campione", ma ovunque andasse, a chiunque si rivolgesse lo faceva con umiltà.

Non aveva mai dimenticato le sue origini. Papà emigrante e mamma postina, era nato a Sedrina il 29 settembre 1942. Ciclista professionista dal 1965 al 1979, è uno dei sette corridori di tutti i tempi ad aver vinto tutti e tre i grandi Giri: il Giro d’Italia (per tre volte, nel 1967, 1969 e 1976), il Tour de France (nel 1965) e la Vuelta a España (nel 1968). Ha vinto anche un Campionato del Mondo nel 1973 e tutte le grandi classiche: Milano-Sanremo, Giro di Lombardia (due volte), Parigi-Roubaix, Parigi-Bruxelles e il campionato italiano. Detiene ancora oggi il record di podi al Giro d'Italia, ben 9, oltre a sette vittorie di tappa. Nella leggenda è entrata la sfida a distanza di Gimondi con il "cannibale" Eddy Merckx, materia che ha dato vita a libri, romanzi, canzoni, programmi televisivi. In totale Gimondi annovera ben 118 vittorie tra i professionisti.

 

 

Dopo il ritiro, Gimondi ha voltato pagina ed è diventato un assicuratore di grande prestigio. Tuttavia ha continuato a rappresentare un punto di riferimento per il ciclismo italiano e non soltanto. E' sempre stato il consulente e l'uomo immagine della celebre azienda di biciclette Bianchi e ha ricoperto, in alcune occasioni, anche il ruolo di direttore sportivo della Gewiss-Bianchi nel 1988, e nel 2000, della Mercatone Uno-Albacom di Marco Pantani. Dal 1996, in suo onore, si tiene nella Bergamasca la "Granfondo internazionale Felice Gimondi", patrocinata dalla Bianchi e alla quale ogni anno partecipano migliaia di appassionati provenienti da tutto il mondo.

 

 

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