Capriate

Morto Pietro Pagnoncelli, convinto sostenitore dell'innocenza di Massimo Bossetti

A marzo 2017 aveva acquistato l'auto del carpentiere di Mapello

Morto Pietro Pagnoncelli, convinto sostenitore dell'innocenza di Massimo Bossetti
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Celebrati ieri, lunedì 2 marzo a Capriate, i funerali di Pietro Pagnoncelli, 68 anni. L’uomo, era balzato agli onori della cronaca due anni fa, nel marzo 2017, quando aveva acquistato l’auto di famiglia di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, scomparsa dal centro sportivo di Brembate Sopra il 26 novembre 2010 il cui corpo fu ritrovato il 26 febbraio dell’anno successivo. Pagnoncelli, infatti è stato uno strenuo sostenitore dell’innocenza di Bossetti del quale aveva seguito tutto il processo fino ad avviare una raccolta firme per chiedere la ripetizione del test del Dna.

«Fiero di averlo avuto come papà». La morte di Pagnoncelli ha lasciato nel dolore la moglie Gian Piera, e i figli Manuela, Massimo e Daniela. «Ringraziamo tutti per l’affetto che ci hanno dimostrato, segno che ha fatto del bene - ha detto commosso il figlio Massimo -. Speriamo che tutti trovino un Pietro che combatta le battaglie per loro come lui aveva fatto per uno sconosciuto solo per amore di verità e giustizia. Ha lasciato qualcosa da seguire e siamo fieri di averlo avuto come papà».

«Forse quello che faccio dà fastidio». Lo scorso dicembre, un’esplosione aveva fatto saltare in aria la cassetta della posta del condominio di via Trento dove abitava Pagnoncelli. Un atto che il 68enne era convinto fosse diretto contro di lui. «Forse quello che sto facendo dà fastidio – aveva  spiegato – Sto pubblicando su Facebook alcuni verbali relativi al caso».

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