Indagini in corso

Motociclista morto a Montello, la decisione del gip: Belotti resta in carcere

Rifiutata la richiesta della difesa di riformulare l’accusa da omicidio volontario a stradale e concedere i domiciliari

Motociclista morto a Montello, la decisione del gip: Belotti resta in carcere
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Il gip Riccardo Moreschi ha confermato oggi (mercoledì 2 novembre) la custodia cautelare in carcere per Vittorio Belotti, 49enne accusato di aver speronato domenica scorsa con la sua Panda l’agente di commercio 55enne, di Osio Sotto, Walter Monguzzi, facendolo cadere dalla sua moto Bmw e poi investito da un veicolo che stava sopraggiungendo dalla corsia opposta.

Il magistrato non ha quindi accolto la richiesta della difesa, che voleva il mutamento dell’accusa da omicidio volontario a stradale e l’annullamento della custodia cautelare in cella, optando al massimo per i domiciliari. Belotti, inoltre, nel corso dell’interrogatorio aveva ammesso il contatto tra i due mezzi, ma l’aveva definito un gesto involontario, quindi non uno speronamento, e avrebbe inoltre detto che il motociclista avrebbe affiancato il suo veicolo sferrandogli dei calci.

Walter Monguzzi

Il momento dell’impatto non è stato ripreso dalle telecamere, tuttavia ci sono diversi testimoni del litigio avvenuto tra i due poco prima: alcuni di loro avrebbero riferito di altri tentativi di speronamento precedenti a quello che avrebbe poi fatto cadere Monguzzi. Altri avrebbero anche parlato di un calcio sferrato dal centauro all’auto. Il tutto sarebbe nato poiché, alla rotatoria prima del semaforo, il motociclista avrebbe tagliato la strada all’altro.

Dopo l’accaduto, il 49enne si era dato alla fuga: davanti al gip ha spiegato di aver avuto paura. Ha poi deciso di tornare a casa dopo la telefonata della moglie, dato che i carabinieri erano riusciti a identificarlo dalla targa della macchina.

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