Nel 2020 il 67 per cento dei bergamaschi ha evitato esami e visite mediche
I dati, preoccupanti, emergono da uno studio condotto dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, realizzato con Nextplora
Nell’ultimo anno un bergamasco su 10 non si è mai rivolto al proprio medico di base, mentre uno su quattro (il 25 per cento) non ha svolto gli esami del sangue di routine. Il 51 per cento dei cittadini, inoltre, nel 2020 non ha fatto alcun esame specialistico, come ecografie o pap test, e il 45 per cento non ha svolto visite specialistiche. Il 26 per cento non è invece andato dal dentista.
Sono alcuni dei dati preoccupanti che emergono da uno studio condotto dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, realizzato con Nextplora, per indagare le abitudini degli italiani e, in particolare, dei bergamaschi rispetto la salute e la prevenzione. L’emergenza sanitaria tutt’ora in corso ci può infatti portare a pensare che oggi l’attenzione alle tematiche della salute e della prevenzione sia tra le priorità dei bergamaschi.
Eppure il 67 per cento degli intervistati orobici dichiara che tende a evitare di sottoporsi alle visite mediche di controllo. Sorprende scoprire che anche le donne, solitamente più attente alle tematiche della salute, abbiano adottato comportamenti preoccupanti: solo il 49 per cento delle over30 ha svolto una visita ginecologica nel corso del 2020.
Purtroppo, secondo il report, tali dati non sembrano legati all’epidemia di Covid e quindi ad una volontà di evitare strutture sanitarie in questo periodo. Un’analisi più approfondita ha infatti rivelato una bassa predisposizione alla prevenzione dei cittadini di Bergamo. Il 23 per cento degli orobici, infatti, non ha mai svolto un esame semplice ma importante come l’elettrocardiogramma. Addirittura, il 39 per cento degli intervistati ha dichiarato di non aver mai fatto una ecografia all’addome, il 27 per cento degli uomini non ha mai svolto l’esame del sangue, così come una donna su due non si è mai sottoposta ad una mammografia.
Nonostante le periodiche campagne a favore di quei piccoli controlli che ognuno può svolgere autonomamente, come la misurazione della pressione o della saturazione d’ossigeno, il 18 per cento dei bergamaschi continua ad affermare di non attuare mai queste semplici pratiche.
Per favorire la cultura della prevenzione il 47 per cento degli intervistati ha proposto come soluzione ideale l’invio di una lettera da parte del sistema sanitario nazionale che riassuma il “calendario della prevenzione” per le varie classi di età. Per il 16 per cento delle persone il canale più efficace resta quello del rapporto con il proprio medico di famiglia. Molto gradite anche le campagne di screening pubblico: un esame di controllo su cinque, ossia il 20 per cento, viene svolto da cittadini che hanno ricevuto la lettera di invito ad una di queste iniziative.