Un privato replica alla Terzi

«Nessuno ci ha chiesto i nostri bus turistici e non è vero che saremmo costati di più»

Lo sfogo di Dario Zambetti, autotrasportatore di Casazza: «I nostri pullman li avremmo dati eccome, sono state dette troppe bugie»

«Nessuno ci ha chiesto i nostri bus turistici e non è vero che saremmo costati di più»
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di Angela Clerici

Dario Zambetti ha una piccola, ma bella impresa di autotrasporti a Casazza, una ventina di autobus. «Se ci chiamano siamo pronti, in realtà non aspettiamo altro. Ma adesso con la scuola a distanza, la scuola sul computer, chi vuole che ci chiami più? Quest’anno io ho lavorato il novanta per cento in meno del 2019. Un disastro. Mi dispiace soprattutto per i miei figli, per il futuro che faccio fatica a vedere. Lavorare per le scuole sarebbe stata una possibilità in più di sopravvivenza».

Zambetti è sconsolato. Ha letto sui giornali la dichiarazione dell’assessore ai Trasporti della Regione, Claudia Terzi. «L’assessore ha dichiarato testualmente che “un servizio di bus turistici ha un costo tre-quattro volte superiore a quello del tpl”, cioè del trasporto pubblico. Questo non è assolutamente vero! Perché un assessore della Regione deve dire una cosa del genere? Noi costiamo esattamente come i concessionari, non un centesimo in più».

Zambetti conosce bene la situazione, con equilibrio afferma che non tutte le linee risultano intasate, che dipende dalle zone. «Per esempio, da noi, in Val Cavallina, non mi sembra ci siano stati problemi di questo genere. Adesso poi che hanno chiuso le superiori... io faccio dei servizi per la Sab di Bergamo. La Sab è una di quelle società che riceve la concessione dalla Regione, poi in Bergamasca ci sono Locatelli per la zona dell’Isola e la Sai per la Bassa e Treviglio. Se la Sab, o gli altri, non riescono a coprire i servizi con i loro autobus, allora chiedono ai “piccoli” come noi che prendiamo quello che ci offrono, altro che “tre-quattro volte in più”! Fino a una dozzina di anni fa anche i piccoli potevano partecipare alle gare e ottenere delle linee in concessione, poi siamo stati esclusi. E anche questo è un mistero. Perché noi piccoli siamo stati eliminati? Adesso ci restano le subconcessioni».

Zambetti si sfoga. Anche la dichiarazione del ministro De Micheli che i bus turistici non possano entrare nei centri storici lo lascia di stucco: «E da quando? Entriamo nei centri storici e paghiamo i Comuni per farlo». Ci sono aspetti del trasporto pubblico conosciuti solamente dagli addetti ai lavori, che rappresentano una sorpresa per i profani. «Farei i salti di gioia se l’Atb - faccio un esempio - mi convocasse per dirmi di dar loro qualche autobus e magari anche i miei autisti al costo del Tpl. Ma non è successo». E la cosa appare strana perché in tanti hanno denunciato il sovraffollamento delle vetture, soprattutto in città.

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