A cipro finisce 1-1

Non piangiamoci addosso la festa è solo rimandata

Non piangiamoci addosso la festa è solo rimandata
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Nicosia - Sembrava ormai fatta e invece, sull’ultimo disperato tentativo, l’Apollon Limassol acciuffa il pareggio e la festa dell’Atalanta è così rimandata. A Nicosia, nella trasferta più lunga della storia orobica (2.300 km da Bergamo), la squadra di Gasperini chiude sull’1-1 una gara complicata, subendo la stessa sorte già toccata al Lione, che su questo campo era stato raggiunto in extremis dagli indomiti ciprioti. Il vantaggio della Dea porta la firma di Ilicic su calcio di rigore, in avvio di ripresa i nerazzurri colpiscono anche un palo con Petagna, ma alla fine, dopo quattro giornate, bergamaschi e francesi si trovano appaiati in testa al girone a quota 8 punti, con l’Apollon Limassol fermo a 3 e l’Everton ormai eliminato.

 

 

Le scelte del Gasp. Scelte confermate per Gasperini rispetto alle attese della vigilia. Il tecnico, sulla scorta delle ultime prestazioni, insiste con Kurtic tra i titolari e con Cristante schierato a centrocampo insieme a Freuler, lasciando de Roon inizialmente in panchina. In attacco, oltre allo sloveno numero 27, giocano Ilicic e Petagna, con Cornelius che siede in tribuna dopo i recenti problemi alla schiena. Davanti a Berisha, Masiello e Caldara trovano posto vicino a Palomino (Toloi in panchina) mentre l’undici è completato da Spinazzola e dal rientrante Hateboer sulle corsie esterne. Nell’Apollon Limassol, rispetto alla vigilia sono parecchi i cambiamenti, con lo spauracchio Yande che non va nemmeno in panchina e l’autore del gol di Reggio Emilia, Schembri, lasciato a riposo e sostituito da Sardinero. Zelaya e Papoulis completano il tridente. Serata ideale a Nicosia, campo in buone condizioni e pochi tifosi sugli spalti con oltre ottocento atalantini assiepati tra settore ospiti e tribuna centrale.

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Poco spettacolo, poi Ilicic. In un clima meno ostico del previsto, la partita inizia e, francamente, non è che sia poi questo spettacolo. L’Apollon è volenteroso e cerca di pressare alto: al 9’, Alex da fuori area spara un destro violento a fil di palo ma Berisha controlla l’uscita del pallone e il pericolo è scampato. L’Atalanta gioca palla a terra ma qualche errore di troppo esalta la foga dei padroni di casa, sebbene non accada praticamente nulla. Poi, quandole combinazioni sulle fasce nerazzurre inizione a funzionare, ecco i pericoli: al 18’ Hateboer mette dentro un cross arretrato per Kurtic, ma Sachetti è provvidenziale in scivolata; sugli sviluppi del calcio d’angolo seguente, Petagna prolunga per Masiello (19’), che sul palo lontano, però, non trova la porta. Si scopre poi che il guardalinee aveva visto un fuorigioco in realtà inesistente. Il volume di gioco della Dea aumenta: al 21’ ottima combinazione di prima tra Palomino e Spinazzola, il numero 37 di Foligno serve Petagna che manca la conclusione pericolosa. Al 29’ Hateboer (tra i migliori del primo tempo) scappa via e mette dentro un cioccolatino per Ilicic, che di sinistro cerca il bersaglio grosso ma trova un piede di Yuste a mettere in calcio d’angolo.

Il numero 72 entra pian piano in partita: al 30’ il suo tiro mancino si spegne sul fondo da fuori area ma al 34’ è sempre lui il protagonista, con Alef che nel tentativo di anticiparlo in area lo travolge. Il direttore di gara assegna il calcio di rigore. La moviola conferma tutto, l’intervento di Alef è tanto scoordinato quanto imprudente. Sul dischetto, dopo l’errore di Cristante a Udine, si presenta lo stesso Ilicic, che insacca sul palo alla sinistra di Bruno Vale e va ad esultare sotto il settore ospiti. Per proteste viene ammonito il terzino Vasiliou e poco dopo la stessa sorte tocca a Sachetti per un brutto intervento su Masiello che avrebbe potuto costargli anche il rosso, ma l’arbitro Treimanis opta per la clemenza. Prima del riposo, Petagna sbaglia un facilissimo appoggio per Ilicic (39’, sarebbe stata la palla perfetta per il 2-0) e dopo un minuto di recupero il direttore di gara manda tutti a bere un tè caldo con l’Atalanta è meritatamente in vantaggio.

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L’incredibile beffa finale. Nella ripresa, i nerazzurri partono con il piglio giusto e, sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Freuler (54’), Caldara svetta a centro area e gioca di sponda su Petagna, che ci mette il testone e cerca la porta trovando soltanto il palo. Ilicic, al 55’ lascia il posto a Orsolini mentre la partita diventa spigolosa visto che i padroni di casa la mettono sul duello fisico. Un paio di volte, Petagna e Hateboer si fanno attirare nel tranello dai ciprioti e si accendono scontri che, fortunatamente, non degenerano. Dopo un paio di aggiustamenti di Gasperini (Gosens per Kurtic e de Roon per Cristante) la squadra orobica si rimette in carreggiata e sfiora il raddoppio prima con Spinazzola che serve Petagna in area (74’, decisivo Yuste) e poi con Orsolini (89’, assist di tacco di Petagna, para Bruno Vale). In pieno recupero, dopo un cartellino giallo per Berisha (92’, perdita di tempo) l’Apollon Limassol riesce nell’incredibile impresa di segnare il gol del pareggio con il numero 11 Zelaya (94’) che si inserisce alle spalle di tutti e, davanti a Berisha, in tuffo trova l’angolino più lontano. La beffa, per la Dea, è atroce ma nonostante la qualificazione matematica sia per il momento rimandata il rotondo successo del Lione sull’Everton (3-0 in casa) porta i bergamaschi a un solo punto dal passaggio del turno. La festa è soltanto rimandata.

 

 

Apollon Limassol-Atalanta 1-1
Reti: 35’ Rig. Ilicic (A), 94’ Zelaya (L)

Apollon Limassol (4-2-3-1): Bruno Vale; Joao Pedro, Yuste, Alef, Vasiliou; Sachetti, Alex (76’ Maglica); Allan, Sardinero (64’ Schembri), Zelaya; Papoulis (58’ Jakulis). All.: Avgousti.

Atalanta (3-4-3): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (81’ de Roon), Freuler, Spinazzola; Ilicic (55’ Orsolini), Petagna, Kurtic (69’ Gosens). All.: Gasperini.

Arbitro: Treimanis (Lettonia)
Assistenti: Gudermanis e Spasjonnikos (Lettonia)

Ammoniti: 36’ Vasiliu (L), 39’ Sachetti (L), 47’ Ilicic (A), 71’ Hateboer (A) , 71’ Alex (L), 92’ Berisha (A).

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