dall'1 febbraio

Nuova raccolta rifiuti in città, Federconsumatori: «Si rimandi, il 30% non ha i sacchi»

La nuova modalità prevede l’utilizzo di sacchi dotati di codice a barre per la raccolta dei rifiuti indifferenziati e della plastica. Ad oggi però su 57.048 utenze, ben 19.824 non sono ancora in possesso dei sacchi necessari

Nuova raccolta rifiuti in città, Federconsumatori: «Si rimandi, il 30% non ha i sacchi»
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Tra una settimana esatta a Bergamo entrerà in vigore la nuova modalità di raccolta dei rifiuti cittadini, che prevede l’utilizzo da parte dei residenti di sacchi dotati di codice a barre per la raccolta dei rifiuti indifferenziati e della plastica. Ad oggi però su 57.048 utenze, ben 19.824 non sono ancora in possesso dei sacchi necessari, ragion per cui Federconsumatori Bergamo ha chiesto al sindaco Giorgio Gori e ad Aprica di rimandare a data da destinarsi la data d’inizio del progetto “Mi piace un sacco”.

«Non si capisce come possa essere gestita la raccolta dei rifiuti se il 30 per cento di chi li conferisce non può oggettivamente farlo rispettando le norme – sottolinea l’associazione in una nota -. I motivi di tale ritardo nella consegna dei sacchi intelligenti possono essere attribuiti in parte alla pandemia che ha limitato gli spostamenti, ma anche all’insufficiente opera di informazione o alla localizzazione inadeguata di punti dedicati alla distribuzione».

L’avvio della nuova modalità di raccolta era previsto inizialmente con l’avvio del 2021, ma Palazzo Frizzoni aveva deciso di prorogarne l’entrata in vigore all’1 febbraio, visto il protrarsi dell’emergenza sanitaria. La novità però, in questo momento, potrebbe creare inutili disagi alle famiglie bergamasche e sprechi. Un’ulteriore proroga del termine sarebbe quindi una soluzione di buonsenso per far sì che i sacchi vengano ritirati dal maggior numero di utenti.

«Nel caso si iniziasse dall’1 febbraio ci troveremmo anche nella condizione di utilizzare inutilmente i nuovi contenitori – aggiunge Federconsumatori -. Con la conseguenza che, nel periodo necessario a fornire il resto dei cittadini dei sacchi mancanti, chi lo facesse consumerebbe la propria dotazione mesi prima di altri utenti e sarebbe costretto a rifornirsi a pagamento».

«Posticipare la data d’inizio può servire anche a spiegare bene che differenziare i rifiuti non è una scelta ma un dovere da assolvere – conclude Federconsumatori - e che Aprica potrebbe rifiutarsi di raccogliere rifiuti conferiti irregolarmente, con le conseguenze del caso. Nell’occasione segnaliamo che Aprica si sta attivando per eliminare i rischi di infortunio costituiti dal sistema di prelievo dei sacchetti dai distributori automatici. Sino ad allora è necessario fare molta attenzione specie nell’estrarre i sacchi gialli».

Per ulteriori chiarimenti, nonché per tutte le informazioni sul progetto e sulle modalità di ritiro dei sacchi per persone con difficoltà specifiche, si consigliano i seguenti canali informativi:

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