L'annuncio del premier

Conte conferma le anticipazioni su spostamenti e nuovo Dpcm. Ecco cosa cambia dal 4 dicembre

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Divieto di spostamento tra Regioni dal 21 al 6 gennaio e tra Comuni a Natale, Santo Stefano e l'1 gennaio; ristoranti aperti anche a Natale, Santo Stefano e Capodanno, ma solo a pranzo; coprifuoco e Regioni a colori differenti; negozi aperti fino alle 21; alunni a scuola dal 7 gennaio (con presenza al 75 per cento). Sono alcuni dei punti principali contenuti nel Dpcm che entrerà in vigore domani, venerdì 4 dicembre.

«Continueremo ad applicare il sistema che prevede le regioni colorate - ha sottolineato il premier Giuseppe Conte -. Sta funzionando e si sta rivelando efficace. Questo meccanismo ci sta consentendo di dosare i nostri interventi. Le misure sono adeguate e proporzionate al livello di rischio effettivo in ogni zona. Oggi l’Rt sul territorio nazionale è a 0.91. È ragionevole pensare che in un paio di settimane, in prossimità del Natale, quasi tutte le Regioni saranno gialle se i dati procederanno su questa linea. Se affrontassimo il periodo delle festività natalizie con le misure delle zone gialle i contagi aumenterebbero. Per questo siamo costretti a inserire ulteriori limitazioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. Dobbiamo scongiurare il rischio di una terza ondata che potrebbe arrivare a gennaio».

Spostamenti. Dal 21 dicembre al 6 gennaio, saranno vietati gli spostamenti tra Regioni (anche quelle gialle) salvo che per motivi di salute, urgenza o di necessità e fatta salva la possibilità di rientrare nel proprio domicilio o nella propria residenza. Dalle deroghe sono escluse le seconde case. I residenti delle zone gialle quindi, se vorranno spostarsi, dovranno farlo entro il 20 dicembre. «Nei casi di necessità rientra anche la possibilità di accudire una persona non autosufficiente», ha specificato il premier. Confermato anche il divieto di spostamento tra Comuni per i giorni di Natale, Santo Stefano e l'1 gennaio. Conte non ha parlato di specifiche deroghe al riguardo.

Coprifuoco e Regioni a zone. È confermato il coprifuoco dalle 22 alle 6, prorogato fino alle 7 del mattino il giorno di Capodanno. Durante il coprifuoco si potrà uscire di casa solo muniti di autocertificazione. Confermata anche la suddivisione territoriale delle regioni tra gialle, arancioni e rosse (con le relative limitazioni). Il Governo raccomanda di trascorrere cenoni e pranzi durante le festività solo in compagnia dei parenti stretti o dei conviventi e in numero limitato. Consigliato anche il rispetto del distanziamento e l’utilizzo della mascherina quando non si è a tavola.

Ristoranti. In area gialla potranno restare aperti a pranzo anche il 25 e il 26 dicembre e a Capodanno. Nelle aree arancioni e rosse resteranno aperti dalle 5 alle 22 per il solo asporto. Gli alberghi rimangono aperti in tutta Italia. Tuttavia i ristoranti degli alberghi il 31 dicembre saranno chiusi dalle 18, gli ospiti potranno usufruire del servizio in camera.

Negozi e centri commerciali. I negozi potranno restare aperti fino alle 21 per abbassare il rischio di assembramenti durante lo shopping. Dal 4 dicembre la 15 gennaio nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali resteranno chiusi, ad eccezione dei negozi alimentari, tabacchi, edicole, farmacie, parafarmacie, articoli sanitari e vivai

Impianti sciistici. Resteranno chiusi, potranno riaprire dal 7 gennaio. Sospese dal 21 dicembre al 6 gennaio anche le crociere che salpano o approdano nei porti italiani.

Scuole. Gli studenti potranno tornare sui banchi di scuola a partire dal 7 gennaio. Le presenze saranno limitate al 75 per cento degli alunni. Il resto degli studenti dovrà continuare a fare lezione a distanza. Il Governo non esclude alcuna opzione di flessibilità, aprendo alla possibilità di doppi turni pomeridiani a discrezione però delle singole realtà territoriali. «Se ci saranno dirigenti scolastici che, valutando le circostanze del caso e anche i trasporti, si renderanno disponibili a turni pomeridiani, allora ben venga», ha precisato Conte.

Quarantena e isolamento. Chi torna da un Paese extraeuropeo dovrà in ogni caso fare la quarantena. Dal 21 dicembre e al 6 gennaio, invece, tutte le persone provenienti dall’estero dovranno osservare il periodo di quarantena.

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