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Nuovo radiofaro dell’aeroporto, a rischio 700 piante

Legambiente: «Ripensare il progetto, inaccettabile indifferenza verso biodiversità e paesaggio»

Nuovo radiofaro dell’aeroporto, a rischio 700 piante
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Una grande antenna poggiante su un basamento alto 6 metri per l’installazione di un sistema di radionavigazione per aeromobili. È il nuovo radiofaro che Sacbo, società che gestisce l’aeroporto di Orio, intende installare in un’area classificata come agricola, uno strumento che fornisce informazioni utili al pilota per capire la sua posizione, ma dall’enorme impatto sulla cintura verde cittadina.

Legambiente Bergamo non ci sta: una vasta area di coltivazione con filari e siepi finirebbe coll'essere, secondo l'associazione, irrimediabilmente impoverita. Questo perché per funzionare bene il radiofaro richiede l'assenza di ostacoli nel raggio di 100 metri e tra i 100 ed i 200 metri vanno eliminati gli ostacoli oltre i 10 metri. Ciò porterebbe all'abbattimento, secondo una stima, di circa 700 alberi nelle vicinanze dell'antenna, “colpevoli” di essere troppo vicini o troppo alti.

«Sacbo prosegue il suo sviluppo e già come nel passato lo fa in maniera del tutto indifferente al contesto in cui si trova – dichiara Legambiente Bergamo -. Si tratta di un intervento sicuramente utile per migliorare la sicurezza aeroportuale, ma che lascia molte perplessità per quello che comporta: dalle infrastrutture annesse come strada, recinzione, sottoservizi, illuminazione, al taglio a raso di moltissime piante. Non è davvero più tempo di aggredire il patrimonio vegetale in questo modo».

Senza contare che, secondo le direttive del ministero dell'Ambiente, dovrebbero essere piantati poi per compensazione almeno il doppio di nuove piante. «È del tutto evidente che questo progetto debba essere ripensato. Si tratta di un numero enorme di alberi, alcuni dei quali meriterebbero di essere inseriti nella categoria degli “Alberi monumentali”». L'invito è quindi quello di presentare un progetto più rispettoso di biodiversità e paesaggio.

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