Domenica 27 luglio

La telefonata di fuoco di Obama a Netanyahu

La telefonata di fuoco di Obama a Netanyahu
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Il 27 luglio il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha telefonato al premier israeliano Benjamin Netanyahu per chiedere lo stop dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza e la concessione di una tregua umanitaria. Respinta, perché «non tiene in conto la sicurezza di Israele». Qualcuno dice che il tono e le parole del presidente USA sono stati tutto, fuorché gentili. Basta leggere la trascrizione della telefonata, trasmessa dal primo canale della televisione israeliana (fedelissimo al governo), per rendersi conto della tensione che si è creata nei rapporti tra Israele e Stati Uniti.

Il botta e risposta.

Obama: «Sono sicuro che Hamas smetterà di lanciare i missili».
Netanyahu: «Finora Hamas non ha mantenuto nessuna tregua. È un’organizzazione terroristica impegnata a distruggere Israele».
Obama: «Ripeto: mi aspetto che Israele cessi unilateralmente tutte le operazioni militari. Le immagini della distruzione di Gaza alieneranno il mondo da Israele».
Netanyahu: «La proposta di Kerry era del tutto irrealistica».
Obama: «La palla è nel campo israeliano. Israele deve cessare le operazioni militari».

Washington, comunque, ha negato la veridicità della trascrizione, che «non ha alcun riferimento con la realtà», come ha twittato il Consiglio nazionale di Sicurezza americano, mentre il giornalista Oren Nahari ha confermato che il colloquio, durato 35 minuti, è autentico, lui ne è testimone.

Le urla e l’ultimatum di Obama. Secondo un’altra versione, riferita dall’ex viceministro della Difesa israeliano e parlamentare del Likud Danny Danon, intervistato dalla tv americana NewsMax, Barack Obama avrebbe addirittura «urlato» contro Netanyahu, esigendo un incondizionato cessate-il-fuoco. «Non è stata una conversazione piacevole, per niente», ha dichiarato Danon, «Ha gridato al primo ministro Netanyahu quello che doveva fare e quello che non doveva fare». «È un insulto il modo del presidente Obama di trattare Israele e lo è anche quello del segretario di Stato, John Kerry».

La versione ufficiale. Gli Stati Uniti e Israele hanno diffuso una versione ufficiale della telefonata, che mette in risalto il fatto che Obama abbia riconosciuto il diritto di Israele a difendersi, seppur esprimendo «crescente preoccupazione» per il numero delle vittime civili.

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