Migliaia di bergamaschi interessati

Occhiali e lenti a contatto addio Così funziona il trattamento laser

Occhiali e lenti a contatto addio Così funziona il trattamento laser
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La diffusione dei problemi alla vista è una realtà evidente a tutti. Non occorrono statistiche scientifiche per rendersi conto dell’ampiezza del fenomeno: basta che ognuno pensi a quanti, tra i propri conoscenti, sono miopi, astigmatici o tutte e due le cose insieme. Una certa predisposizione genetica, le lunghe ore passate davanti allo schermo o chini sui libri e il poco tempo trascorso all’aperto sono fattori che non giovano di certo alla salute della nostra vista. Moltissime persone, senza distinzione di età, sono così diventate “portatrici sane” di occhiali e di lenti a contatto. Alla maggior parte di queste, se non a tutte, è capitato di lamentarsi degli occhiali, perché in alcune circostanze possono essere davvero fastidiosi: per esempio quando si fa sport, quando si è accaldati e le stanghette stringono troppo. Ma anche le lenti a contatto ricevono la loro buona dose di imprecazioni. Cadono nei momenti meno opportuni e a lungo andare irritano gli occhi. Fortunatamente per molte persone c'è la possibilità di risolvere una volta per tutte la questione. Da una ventina d’anni sono infatti praticati interventi ambulatoriali che permettono di risolvere i problemi di miopia, astigmatismo e ipermetropia, difetto che comporta una visione sfocata. Si tratta della chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri con la tecnica di superficie (PRK) e della femto-lasik (LASIK).

I Policlinici orobici. Nella bergamasca, il Policlinico San Marco di Zingonia-Osio, insieme al Policlinico San Pietro, è una struttura ospedaliera particolarmente specializzata anche in questo tipo di intervento, citato infatti nei Centri di Alta Specialità. I due ospedali fanno parte del Gruppo San Donato, il più grande gruppo ospedaliero italiano, nato nel 1957, quando il professor Luigi Rotelli, insieme ad altri medici, fondò l’Istituto di Cura Città di Pavia. Il Gruppo è attualmente presente in sei città della Lombardia con 18 ospedali (Pavia, Milano, Bergamo, Monza, Como e Brescia) e in Emilia Romagna, a Bologna, con Villa Erbosa. Entrambe le strutture bergamasche sono nate negli anni Sessanta (il San Pietro nel 1963 e il San Marco nel 1969) e sono attualmente in fase di ampliamento e ristrutturazione.

L’esperto. Il Responsabile dell’unità operativa di oculistica del Policlinico San Pietro e dell’attività ambulatoriale di oculistica del Policlinico San Marco, dove si occupa di chirurgia refrattiva laser, è il dottor Giulio Leopardi. Negli ultimi anni le tecniche di chirurgia refrattiva hanno attirato l’attenzione di un crescente numero di persone: «Nella nostra società, attenta non solo agli aspetti esteriori ma a tutto ciò che possa rendere la vita più semplice, l’interesse verso il problema dei difetti refrattivi (miopia, ipermetropia e astigmatismo) e soprattutto per le soluzioni oggi disponibili per eliminarli è cresciuto notevolmente». Negli ultimi anni migliaia di Bergamaschi hanno abbandonato o drasticamente ridotto l’utilizzo degli occhiali o delle lenti a contatto correttive attraverso il laser ad eccimeri con la tecnica di superficie (PRK).

 

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Come funziona il laser. Sappiamo che l’occhio è un organo estremamente delicato. Per questo motivo, gli esami preliminari all’intervento sono molto importanti. Nel corso delle visite pre-operatorie si valuta esattamente il difetto refrattivo attraverso la misurazione della curvatura e dello spessore della cornea e del diametro della pupilla. Questi dati permettono di realizzare un programma computerizzato personalizzato per gli occhi di ogni paziente. Per togliere ogni incertezza, i parametri oftalmici devono essere misurati più volte e il paziente è dunque esortato a fornire la sua piena collaborazione. Una volta terminata la fase preparatoria, si procede con l’operazione vera e propria.

«Il trattamento laser - spiega il dottor Leopardi - va a rimodellare la superficie anteriore della cornea, la prima “lente” dell’occhio, scolpendovi una “lente a contatto naturale” del potere diottrico desiderato per la correzione del difetto. Solo la precisione del raggio laser può asportare lembi di tessuto corneale di un micron (un millesimo di millimetro) ad ogni spot (colpo)». Il paziente operato è poi sottoposto a una terapia post-trattamento, fondamentale per ottenere una veloce guarigione, che in media richiede circa due o al più tre mesi. Al termine della procedura, le persone che si sono avvalse della chirurgia refrattiva sono tornate a vedere bene con i propri occhi, senza avere più la necessità di doversi avvalere di strumenti correttivi.

«Grazie al laser ad eccimeri - continua Leopardi - in una sola seduta di pochi minuti, eseguita ambulatorialmente, è possibile eliminare difetti refrattivi da lievi a medi, in modo del tutto sicuro e poco invasivo, grazie alla costante ricerca e al continuo miglioramento tecnologico a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Il trattamento di superficie (PRK) è indolore per il paziente, che ha l’occhio anestetizzato; i fastidi e il dolore iniziano due–tre ore dopo l’intervento e si protraggono un paio di giorni. Sono disturbi molto soggettivi, si va da chi lamenta dolorabilità attenuata di poche ore a chi se ne sta in ambiente buio per tre giorni. Per tutti è comunque consigliato riposo a casa nei tre giorni post-trattamento. La femto-lasik [un’altra tecnica di chirurgia refrattiva] è molto più fastidiosa per il paziente durante il trattamento, perché il bulbo oculare viene bloccato da una “suzione” che permette al raggio femto di preparare il lembo corneale  con assoluta precisione».

Quanto costa un trattamento PRK? La tecnica PRK è stata molto penalizzata dal costo elevato dei trattamenti, poco accessibili alle tasche della maggior parte dei cittadini. Ma c’è stato un cambiamento: il Policlinico San Marco ha lanciato la campagna Butta gli occhiali!La rivoluzione della chirurgia refrattiva, con la quale permette di accedere all’intervento a tariffe accessibili, senza rinunciare alla sicurezza che può offrire un ospedale. L’intervento PRK per miopia, astigmatismo ed ipermetropia lieve per entrambi gli occhi, realizzato con strumentazioni di ultima generazione, costa 990 euro, pagabili in dieci rate. Se si aggiungono le visite, precedenti e successive all’operazione, si arriva a meno di 1.500 euro. Poiché il Policlinico è una struttura convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale, gli oculisti in sede di prima visita o di esami di idoneità valutano la possibilità di accedere al trattamento in regime di convenzione mutualistica nei casi che rientrano nella regole della legge nazionale. Per il momento, la possibilità di trattamento in convenzione è estesa anche ai ritrattamenti, purché il primo intervento sia stato eseguito in una struttura convenzionata.

Altre tecniche refrattive. La femto-lasik, una delle ultime novità nel campo della chirurgia refrattiva, è disponibile al San Marco di Zingonia da circa tre anni. È una tecnica innovativa, precisa e sicura per risolvere problemi di vista con tempi di ripresa più brevi, ma deve essere eseguita da mani particolarmente esperte e su pazienti molto collaborativi. Per questo motivo - aggiunge il dottor Leopardi -, «a fronte dei vantaggi della LASIK (assenza di dolore nei giorni successivi il trattamento e più veloce riabilitazione dell'interessato), molti oculisti hanno scelto la PRK, sicuri che la robustezza della cornea fosse maggiormente rispettata dalla tecnica di superficie».

Da qualche anno però si è affacciato nel mondo della chirurgia refrattiva un nuovo tipo di laser, denominato femtosecondo per la velocità di emissione del raggio. Si tratta di un laser in grado di condurre il taglio della cornea con precisione micrometrica, nettamente superiore a quella di qualunque lama chirurgica, e a una costante profondità seguendo la curvatura corneale qualunque essa sia. «Questi strumenti - conclude Leopardi - hanno ormai ampiamente superato la fase sperimentale e il loro impiego sta uscendo dal campo della chirurgia refrattiva, per proporsi anche nella correzione del cheratocono e nella chirurgia della cataratta». Talvolta sono eseguiti anche trattamenti combinati di laser ad eccimeri e laser a femtosecondi, decisamente più sofisticati e quindi più costosi. Di solito sono riservati a difetti di refrazione particolarmente complessi.

In sostanza, il femtosecondo laser permette di trattare alcuni difetti refrattivi che troverebbero risoluzione anche con la PRK condotta dal solo laser ad eccimeri ma con tempi di guarigione più lunghi. Non tutti i casi di miopia sono tuttavia operabili, come afferma il dottor Leopardi: «I trattamenti su miopie molto elevate invece non sono consentiti né con la PRK né con la tecnica femtoassistita: il limite invalicabile rimane lo spessore della cornea umana e non si vede all'orizzonte, in questo momento, uno sviluppo tecnologico che ponga fine a questa limitazione. I miopi molto elevati possono però trovare soluzione ai loro problemi, qualora non si ritengano soddisfatti dalle lenti a contatto o dagli occhiali, da un intervento chirurgico che impianta una lente all'interno dell'occhio».

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