la call con i sindaci

Oggi, in Bergamasca, 5 mila vaccinazioni al giorno. Campagna massiva dal 12 aprile

La campagna di massa coinvolgerà Asst e privati, che garantiranno il 30% delle somministrazioni quotidiane. Due settimane fa si somministravano 3.700 dosi al giorno. «Il contagio è in fase discendente»

Oggi, in Bergamasca, 5 mila vaccinazioni al giorno. Campagna massiva dal 12 aprile
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La campagna di vaccinazione massiva dovrebbe partire dopo il 12 aprile, coinvolgendo le tre Asst bergamasche e gli ospedali privati accreditati, i quali garantiranno il 30 per cento delle vaccinazioni quotidiane, per lo più negli hub già esistenti. Ad annunciare la notizia è stata l’Ats di Bergamo nel corso della consueta call settimanale con i sindaci della provincia.

«Ieri (giovedì 25 marzo) sono stati effettuati sopralluoghi in alcuni punti vaccinali con i responsabili di Poste Italiane e dei centri vaccinali, in vista dell’implementazione del sistema di prenotazione gestito da Poste - ha spiegato Antonio Sorice, coordinatore delle sedi territoriali per le vaccinazioni anti-Covid -. Sono stati verificati tutti gli aspetti tecnici e operativi per predisporre tutte le sedi al nuovo sistema e renderlo pienamente operativo».

Oltre 1 milione di dosi somministrate in Lombardia

In Lombardia sono state inoculate 1.402.562 dosi, una quota che rispetto agli abitanti è «analoga a quella delle regioni di maggiori dimensioni», ha precisato il direttore generale Massimo Giupponi.

La fase 1, riguardante il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa, è «sostanzialmente in chiusura». Al momento è stato coperto il 99% delle prime dosi. Inoltre, tutto il personale sanitario vaccinato ha ricevuto anche il richiamo, mentre nelle Rsa è stato somministrato l’83% delle seconde dosi.

Decisamente più a rilento la fase 1-bis: secondo i dati forniti dall’Ats sono state somministrate solo il 45% di prime dosi e il 20% di richiami. Percentuali che si alzano al 63% per le unità di offerta sociosanitaria e al 69% per gli ordini professionali. Appena circa 1.000 somministrazioni, invece, per le UDO sociali.

La fase 1-ter (anziani, personale scolastico e forze dell’ordine) ha raggiunto uno stato di avanzamento del 72% per la somministrazione della prima dose, mentre sono fermi all’8% i richiami, anche a causa della sospensione temporanea di AstraZeneca. Per quel che riguarda il “cordone sanitario” dei comuni al confine con Brescia (età 60-79 anni) si è raggiunto l’80% di prime dosi e il 6% sulle seconde

Capitolo over 80

Su scala regionale, la Bergamasca è la provincia con la percentuale più elevata di prime dosi somministrate agli anziani ultraottantenni. «Stiamo usando il 96% delle dosi Pfizer disponibili – spiegano dall’Ats -. Chiaramente servono nuovi arrivi di vaccini. La scelta è stata di mettere in sicurezza la popolazione più a rischio».

I prossimi passaggi

L’Ats sta procedendo ad attivare gli hub nei quali, al termine della fase dedicata agli over80, sarà vaccinato il grosso della popolazione. Oggi (venerdì 26 marzo) sono state definite le sedi presenti sul territorio inclusi Clusone, Mapello, Rogno, Zogno, Sant’Omobono e Albino.

«L’obiettivo posto da Regione Lombardia era di 17 mila dosi al giorno, ma con il coinvolgimento di tutti si arriva a 20 mila dosi quotidiane - sottolinea l’Ats -. Quindi non serve aprire nuove sedi. Rispetto alle 3.700 dosi al giorno di due settimane fa, attualmente siamo a 5 mila vaccinazioni quotidiane».

Nelle Asst saranno poi vaccinate le persone estremamente vulnerabili già in carico alle strutture. «Stiamo fornendo agli ospedali le liste per evitare che i pluripatologici vengano chiamati da più strutture - spiega il dg Giupponi -. Il rischio di qualche doppia chiamata rimane su 40 mila persone circa, ma il sistema renderà evidente l’avvenuta vaccinazione».

Vaccinazioni domiciliari dopo Pasqua

Nel complesso saranno 10.300 i bergamaschi che saranno vaccinati a casa: 3.993 persone (38,77%) verranno vaccinate dai medici di medicina generale; 6.307 (61,23%) con erogatori privati dell’Adi. Queste cifre potrebbero però essere ulteriormente aggiornate perché ci sono alcuni medici di medicina generale che stanno ancora aderendo alla campagna vaccinale.

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Il punto sull’epidemia in provincia

Secondo il direttore del Servizio epidemiologico aziendale, Alberto Zucchi, il «tasso d’incidenza sta finalmente scendendo, anche se la velocità non è sostenuta e ci possono essere giorni di "rimbalzo statistico". Il senso complessivo della curva è comunque indirizzato verso il decremento».

L’indice Rt è inferiore a 1 e la percentuale di positivi su tamponi diagnostici è pari al 7,5%. Segnali positivi arrivano anche dai comuni inseriti nel cordone sanitario verso Brescia, dove emerge una riduzione del contagio determinato sia dalle misure di contenimento sia dalla somministrazione dei vaccini.

«Il plateau è raggiunto e superato - conclude Zucchi -, la fase discendente è iniziata in anticipo sul resto della provincia. Il tasso di occupazione dei posti letto Covid è monitorato quotidianamente: il sistema ospedaliero è molto impegnato, anche per i pazienti che arrivano da altre province. Tuttavia, non si sono raggiunti i livelli di sofferenza della prima ondata».

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