Ryanair lascia a terra trenta viaggiatori (che non l'hanno presa bene) per questioni burocratiche
Alcuni passeggeri avevano un codice cumulativo sia per loro che per i figli minori. La compagnia aerea ha sostenuto che anche quelli al di sotto dei 18 anni dovessero averne uno personale visto che la Grecia ne impone l’obbligo per accedere al territorio nazionale

Disavventura nella mattinata di giovedì 23 luglio per una trentina di turisti diretti ad Atene, che sono rimasti bloccati a terra all’aeroporto di Orio al Serio. A fermarli è stata Ryanair stessa, che ha ritenuto irregolare il QR Code presentato al momento dell’imbarco.
Alcuni passeggeri, infatti, avevano un codice cumulativo sia per loro che per i figli minori, mentre la compagnia aerea low-cost ha sostenuto che ogni viaggiatore (anche quelli al di sotto dei 18 anni) dovesse averne uno personale visto che la Grecia ne impone l’obbligo per accedere al territorio nazionale. Il codice QR è richiesto dallo Stato, non dalla compagnia aerea. Alcuni passeggeri hanno anche contattato il consolato e l’ambasciata, ma Ryanair ha comunque deciso di lasciare a terra i viaggiatori temendo di doverli poi reimbarcare e riportare in Italia.
La decisione non è stata accolta di buon grado dai turisti in transito, che hanno contattato l’Enav (società che gestisce il traffico aereo civile in Italia) e si sono riservati di denunciare l’accaduto alle associazioni di tutela dei consumatori per chiedere il rimborso del biglietto. Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Orio al Serio, ha poi fatto sapere che per i minorenni sono validi i codici cumulativi; dunque, possono avere lo stesso codice di uno dei genitori.