Tizzani resta l'unico indagato (un atto dovuto)

Omicidio di Seriate, ora s'indaga sui ripetuti "incidenti domestici"

Omicidio di Seriate, ora s'indaga sui ripetuti "incidenti domestici"
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Son passati 17 giorni da quella terribile sera. 17 giorni di indagini, sopralluoghi, testimonianze e ricostruzioni nella speranza di scoprire finalmente chi è stato a uccidere brutalmente con un taglio netto alla gola Gianna Del Gaudio, l'ex insegnante 63enne ammazzata nella sua casa di via Madonna delle Nevi a Seriate alle 00.43 di sabato 27 agosto. Ancora, però, gli inquirenti paiono lontani dalla soluzione del giallo. A mancare, infatti, sono le prove. Manca l’arma del delitto, ad esempio: un coltello (si suppone) con una lama di circa 30 centimetri, molto affilata. Ma in casa e nei dintorni non è stato trovato nulla. I Ris stanno analizzando tutti gli oggetti compatibili con la descrizione fornita dal medico legale presenti nella villetta sperando di rinvenire delle tracce ematiche, ma per ora niente. E manca anche un sospettato vero e proprio. L'unico indagato resta Antonio Tizzani, 68enne marito della vittima, ma la procura ha sempre precisato che «si tratta di un atto dovuto» e nulla più. Dall'altro lato c'è il misterioso uomo incappucciato che l'ex ferroviere Tizzani avrebbe trovato a rovistare in casa un secondo prima di trovare il cadavere di Gianna. Finora gli investigatori non hanno trovato alcun indizio a supporto di questa versione dei fatti, ma neppure altri che la confutassero. Ora, però, scandagliando il passato della 63enne, si è scoperto qualcosa che potrebbe dare una svolta alle indagini.

 

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I referti medici. Il team di inquirenti coordinati dal pm Laura Cocucci, infatti, in questi giorni si sarebbe concentrato sull'analisi dei documenti sanitari relativi alle visite (numerose) che Gianna Del Gaudio ha compiuto in ospedale negli ultimi anni. E in questo massiccio faldone sono spuntati diversi traumi subiti dalla donna e causati da non meglio precisati "incidenti domestici". I referti medici sono stati redatti in un arco temporale che comprende gli ultimi due anni di vita della 63enne, e dai quali emergono lividi sul volto, denti rotti, ferite, escoriazioni e contusioni. Una volta una caduta, un'altra volta l'urto con una porta. Niente di grave, soltanto piccoli incidenti con prognosi non preoccupanti, ma che alla luce della tragica morte della donna accendono una spia d'allarme che gli inquirenti non possono snobbare. Come mai la Polizia non è mai stata avvisata di questi incidenti dal personale medico nonostante le ripetute occasioni? Innanzitutto per la non gravità delle ferite, ma soprattutto perché la donna non si recava quasi mai nella stessa struttura sanitaria per medicarsi: una volta a Seriate, un'altra a Bergamo, un'altra ancora dal suo medico di base. E poi la donna non ha mai denunciato nessuno.

 

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L'attesa per i risultati degli esami dei Ris. Il Corriere della Sera Bergamo riporta la testimonianza di uno degli investigatori riguardante proprio questa nuova pista: «Sono ferite per le quali sono state offerte spiegazioni plausibili e che non sono mai state seguite da denunce. Ma che possono essere compatibili con le percosse, e andrebbero interpretate nell’ambito di una certa dinamica familiare. Ma servono comunque ulteriori riscontri». In altre parole, questi referti mettono in una posizione delicata il marito di Gianna Del Gaudio. Sebbene pubblicamente la coppia fosse molto unita, infatti, diversi testimoni hanno riportato di litigate tra i due, o meglio, momenti in cui la voce profonda e baritonale di Tizzani era perfettamente udibile anche nelle case vicine. E poi, sempre secondo quanto riportato dal Corriere, l'ex ferroviere sarebbe un tipo brusco quando si spazientisce, come notato dagli stessi inquirenti durante gli interrogatori a cui hanno sottoposto l'uomo. Possibile che il 68enne, in alcune occasioni, diventasse violento? È un'ipotesi che non si può escludere, ma ben lontana dall'essere provata. La speranza è che elementi più concreti arrivino dai risultati degli esami effettuati dai Carabinieri del Ris di Parma, ma che arriveranno tra un po'. La mole di materiale refertato nella villetta, infatti, è enorme e per ognuno servono più test. Gli esiti dovrebbero arrivare entro la prossima settimana e soltanto allora potrebbe esserci la svolta di un'indagine sempre più complicata.

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