Lasciano la difesa

Omicidio di Stefania Rota, gli avvocati rinunciano al mandato difensivo di Ivano Perico

Dubbi sui prossimi passi: dopo la nomina di una nuova difesa si procederà con l'interrogatorio fissato per il 23 giugno?

Omicidio di Stefania Rota, gli avvocati rinunciano al mandato difensivo di Ivano Perico
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Gli avvocati di Ivano Perico lasciano la difesa. «Si sono verificate incomprensioni tali da farci decidere di non procedere più con il mandato difensivo»: queste le (poche) parole rilasciate da Piero Pasini e Stefania Battistelli, che (come riporta Corriere Bergamo) nella mattinata di oggi - mercoledì 14 giugno - hanno depositato la rinuncia alla cancelleria del pm e del giudice delle indagini preliminari dopo aver incontrato l'uomo.

Il 62enne si trova in carcere con l'accusa di omicidio della cugina Stefania Rota, sua vicina di casa a Mapello, assassinata lo scorso febbraio e il cui cadavere era stato ritrovato ad aprile. Ora che la difesa ha rinunciato al mandato, restano dubbi su quanto accadrà nel prossimo futuro: un interrogatorio era stato richiesto dagli (ormai ex) difensori per il prossimo 23 giugno, ma se verrà effettuato è tutto da vedere.

L'attentato incendiario a carico del geometra

Non si teme qualche passo indietro sulla confessione di omicidio, peraltro già ammessa di fronte ai Carabinieri ma inutilizzabile perché non in presenza di un difensore e confermata ai suoi ex avvocati, ma resta in sospeso una seconda vicenda (di cui, probabilmente, il pm chiederà conto) che graviterebbe attorno al movente dell'assassinio di Stefania Rota, ovvero quei trentacinque metri quadrati di garage di Perico risultati abusivi dopo che la cugina aveva sistemato una pratica di condono edilizio.

Dopo aver ucciso Rota l'11 febbraio colpendola più volte con un batticarne, infatti, il 3 marzo a pochi civici di distanza un uomo gettò una tanica di liquido infiammabile contro la vetrata dello studio del geometra che aiutò la donna con una pratica edilizia, facendola esplodere. Una tanica era stata vista anche sulla Ford Fiesta Blu di Rota, spostata più volte dopo l'omicidio e il cui tracciato Gps coinciderebbe con le celle agganciate dal telefonino di Perico. Lo stesso giorno dell'attentato incendiario, una telecamera inquadrò la stessa auto con una tanica posata nel sedile passeggero.

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