Le indiscrezioni del Corriere

Omicidio Errico, la nuova pista dei filmati hard girati nella cascina

Omicidio Errico, la nuova pista dei filmati hard girati nella cascina
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Continuano le indagini delle forze dell’ordine sull’omicidio di Cosimo Errico, il docente di chimica dell’istituto Natta ucciso il 3 ottobre alla Cascina dei Fiori situata tra Entratico e Borgo di Terzo di cui era proprietario. Il corpo dell’uomo era stato ritrovato dal figlio Simone poco dopo la mezzanotte del 4 ottobre. Il ragazzo era andato a cercare il padre, visto che non aveva fatto ritorno nella sua abitazione in via Bancalegno, in centro a Bergamo. Una volta arrivato, Simone aveva trovato il cadavere di Errico semi carbonizzato. Le indagini hanno poi appurato che il 58enne era stato ucciso da diverse coltellate, ma l’arma del delitto non è ancora stata trovata.

La pista a luci rosse. A distanza di oltre venti giorni dalla tragedia, l’omicidio è ancora un mistero. Di passi avanti nelle indagini, però, ce ne sono stati. Il Corriere Bergamo, infatti, il 24 ottobre ha reso noto che la Procura starebbe seguendo una nuova pista. Nella cascina gli inquirenti hanno rinvenuto sei telecamere, alcune scatole di Viagra e Cialis e molte cassette contenenti filmati a luci rosse girati proprio in una stanza della struttura e con protagonisti Errico e altre persone, tutte adulte (necessario precisarlo, visto che la struttura era spesso frequentata da giovani che la affittavano per feste ed eventi). In Procura nessuno commenta, a partire dal sostituto procuratore Carmen Santoro che sta guidando le indagini. Fonti ufficiose, però, hanno riferito al Corriere che gli inquirenti starebbero cercando di rintracciare tutte le persone che appaiono nelle immagini. Alcune sarebbero già state sentite, risultando estranee ai fatti, mentre di altre ancora non si conosce il nome.

Chi lo ha ucciso lo conosceva. Inizialmente le indagini avevano seguito una pista diversa, quella dei lavoratori in nero. Errico, infatti, alla cascina si faceva spesso aiutare da ragazzi, per lo più stranieri, in alcuni lavoretti e li pagava poi in nero, tanto che in passato aveva anche ricevuto alcune segnalazioni per omessi contributi. Per questo a due indiani residenti a Casazza, a un marocchino di Borgo di terzo e a un richiedente asilo ospite del centro di accoglienza di Vigano San Martino sono state sequestrate scarpe e biciclette per verificare l’eventuale presenza di tracce di sangue. Secondo le prime voci, i sospetti degli inquirenti si erano incentrati principalmente su uno di questi ragazzi, ma per il momento non sono state trovate prove a suo carico. Per questo la Procura avrebbe deciso di vagliare anche la pista dei filmati a luci rosse. L'unica certezza di chi indaga è che chi ha ucciso il 58enne conosceva bene la cascina: l’assassino ha colpito Errico di spalle prima di ferirlo poi, letalmente, alla gola. Il killer ha poi tentato di cancellare le tracce dando fuoco al corpo del 58enne con della Diavolina liquida e, prima di fuggire, ha abbassato il contatore dell'elettricità.

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