Osio Sotto, il miracolo del calice e la meraviglia dei bambini

Strade piene di bancarelle, nonne all’opera per preparare i tradizionali casoncelli, spettacoli, Messe con schiere di preti, processioni, concerti e fuochi d’artificio: Osio Sotto brulica di gente anche la settimana prima di ferragosto, per celebrare il suo compatrono San Donato, che una tradizione antica ha reso la festa principale del paese. La chiesina intitolata al santo, oggi polo di matrimoni, è una perla, circondata dal verde in una zona di Osio non ancora fagocitata dal cemento.
Nella Messa del 7 agosto, giorno che chiude le celebrazioni, c’è sempre modo di ricordare la storia del santo in poche battute. Vescovo di Arezzo, taumaturgo ed esorcista. I bambini sgranano gli occhi quando sentono raccontare del miracolo del calice. Secondo la tradizione, mentre Donato faceva Messa, un calice di vetro cadde a terra a causa dell’irruzione di alcuni pagani. Tuttavia il calice finito in frantumi si ricompose grazie all’intervento del santo e fu capace di trattenere il liquido, nonostante il coccio del fondo fosse stato sottratto dal diavolo.
La Messa viene celebrata sotto a un tendone accanto al santuario e ogni anno è sempre sorprendente vedere tanti preti riuniti davanti allo stesso altare. Vengono invitati tutti gli uomini di chiesa che hanno intrecciato la propria storia con quella della comunità di Osio e se ne festeggiano gli anniversari di ordinazione. Quest’anno si celebreranno i 55 anni di don Angelo Longaretti, i 25 anni di don Michele Falabretti e i 5 di don Mattia Cavagna, cresciuto nell’oratorio di Osio. A loro si aggiungono i 50 anni di professione religiosa di suor Stefania Poletti. Alla fine, li attende un lauto banchetto, ma anche per gli osiensi c’è la possibilità di rimanere a pranzare nell’area festa, il cui servizio ristorazione è aperto dalla sera di martedì 31.
Il programma dell’ultimo giorno non si esaurisce qui. Bancarelle di ogni tipo occupano il paese, diramandosi dalle vie del centro, fino al piazzale dello stadio, dove si trovano le giostre, punto prediletto per ammirare lo spettacolo pirotecnico. I tre botti che ne annunciano l’inizio sono previsti intorno alle 22.30. Questa è anche la sera della processione di ritorno del Santo, che martedì è stato portato dalla chiesa parrocchiale al santuario. La Banda di Osio accompagna come solito, ma momenti di suspense non mancano mai: la statua è un vero pezzo di storia e gli angioletti pensili che la attorniano sembrano da sempre troppo pesanti per volare. I portatori sono abili a darsi il cambio da una spalla all’altra, ma la statua traballa e sembra sempre sul punto di cadere. Tutti si augurano che anche martedì prossimo Donato possa arrivare sano e salvo alla sua destinazione e che la banda, dopo gli Inni in onore ai santi, possa suonare le più movimentate marce da parata per concludere in festa.
Il Corpo Musicale di Osio Sotto è intitolato proprio a San Donato e il concerto in occasione della festa è tra i...»