"Ospedale Vivo", nasce in Val Brembana il Comitato per rilanciare il presidio di San Giovanni Bianco
Si attiva in Valle un gruppo trasversale di cittadini e sindaci per promuovere dialogo e ricerca di soluzioni. «Non cerchiamo colpevoli vecchi e nuovi, vogliamo soluzioni urgenti»
di Giambattista Ghetardi
Un albero ben radicato, con una chioma rigogliosa che vuole rifiorire. C'è tutto il senso di un naturale impegno per la propria Valle nel simbolo del Comitato "Ospedale Vivo", nato in Valle Brembana «per il rilancio dell'Ospedale di San Giovanni Bianco» e che verrà ufficialmente presentato nei prossimi giorni. Ė una prima concreta risposta "dal basso" ai timori e alle prese di posizione delle ultime settimane (in particolare quella del sindacato dei medici ospedalieri Anaoo Assomed) che fanno dubitare molti sul prosieguo stesso dell'attività del nosocomio, l'unico dell'intera Valle.
I promotori tengono a sottolineare come non si tratti di una sterile protesta più o meno organizzata e nemmeno di un ulteriore punto di riferimento social per amplificare polemiche e contrasti anche di carattere politico. «Ciò che abbiamo a cuore - spiegano - sono i cittadini brembani, i servizi a loro dedicati ed il futuro dell'Ospedale. Chiunque voglia e possa confrontarsi concretamente su questi temi, discutendo di soluzioni, alternative e pianificazione, sarà il benvenuto».
Su Facebook è nato il gruppo "Ospedale Vivo", che già conta centinaia di iscritti, fra i quali numerosi sindaci della Valle. Proprio i primi cittadini hanno presentato nelle ultime settimane una mozione all'Asst Papa Giovanni XXIII nella quale si chiede con ferma decisione il ripristino (pena denunce) di numerosi servizi essenziali oggi disattesi. «Il gruppo Facebook del Comitato Ospedale Vivo - si legge online - è costituito per aggiornare la comunità del proprio operato, per sostenere il ripristino all'ospedale di San Giovanni Bianco dei servizi atti a garantire l'assistenza sanitaria pubblica a cui ha diritto la cittadinanza della Valle Brembana, nonché a portare all'attenzione le
necessità, i bisogni, le difficoltà, i disservizi e le novità in tal senso, aprendo anche dibattiti per raccogliere suggerimenti, segnalazioni ed idee. l commenti dovranno essere civili, rispettosi e costruttivi, senza incentivare la polemica».
Insomma, non si cercano colpevoli vecchi e nuovi, ma soluzioni. Trovarle è di estrema urgenza per salvare e rilanciare un presidio strategico. E un'intera Valle.