La strage degli studenti in Pakistan nell'ateneo casa della non violenza

I morti stanno aumentando di ora in ora. Al momento, stando a quanto dicono le forze di sicurezza, sarebbero almeno 30 anche se i media locali sostengono possono essere addirittura 60, e molti di loro sono studenti. È il bilancio dell’attacco che ha investito un campus universitario in Pakistan, poco distante dalla città di Peshawar, a circa 140 chilometri a nord ovest della capitale Islamabad.
Cosa è successo. Un commando di uomini armati ha fatto irruzione alla Bacha Khan University nel distretto di Charsadda e ha aperto il fuoco. Gli assalitori indossavano cinture esplosive e sono entrati in azione quando nel campus era in corso un evento dedicato alla poesia, che aveva attirato circa 3mila studenti e seicento visitatori. Nello scontro che ne è seguito con la polizia due, qualcuno dice quattro, degli attentatori sarebbero rimasti uccisi.
Il professore eroe. Le notizie sono poche e confuse, e le uniche fonti sono i media locali. Sono proprio loro ad aver raccolto le prime testimonianze da parte dei sopravvissuti. Alcuni studenti hanno dichiarato che tra le vittime c’è Syed Hamid Hussain, un professore subito diventato eroe. Stando alle prime ricostruzioni, avrebbe affrontato gli uomini del commando con la pistola che portava sempre con sé, tentando di difendere i suoi studenti.

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La rivendicazione. In un primo momento era arrivata la rivendicazione da parte dall’organizzazione Tehreek-e-Taliban (TTP), sotto la quale si riconoscono diversi gruppi islamisti legati ai talebani pakistani. La TTP è la stessa organizzazione che nel 2014 ha compiuto la strage di Peshawar. All’epoca, era il 16 dicembre, in una scuola pubblica militare vennero massacrate 141 persone, tra cui 132 di età compresa tra gli 8 e i 18 anni. A rivendicare l’attentato, con un post via Facebook, è stato il comandante dei taleban pachistani, Omar Mansoor, il quale ha anche detto che l’attacco, organizzato in risposta a un’offensiva militare condotta nelle settimane scorse nei confronti di alcuni gruppi armati del TTP nelle aree tribali del Pakistan, è stato messo in atto da quattro uomini. Tuttavia il suo post è stato rimosso poco dopo la pubblicazione, tanto che il portavoce ufficiale dell’organizzazione ha fortemente condannato l’azione. I dubbi rimangono e, se le posizioni di entrambi gli esponenti del TTP fossero vere, si potrebbe affermare di essere di fronte a una spaccatura nel movimento talebano.
Le mosse del governo finora. Quello avvenuto questa mattina, alle 9.30 locali (le 5.30 in Italia) è il più grande attentato registrato in Pakistan dopo la strage di Peshawar. Il governo, nel tentativo di arginare il terrorismo, da allora ha introdotto leggi pesantissime tra cui il ripristino della pena di morte per i terroristi, e ha aumentato il potere ai magistrati. L’attentato di oggi dimostra che le nuove norme hanno avuto un effetto limitato e non servono ad annientare la minaccia terroristica nel Paese. Il primo ministro pachistano, che si trova in Svizzera per partecipare al Forum di Davos, ha condannato l'attacco sostenendo che «chi uccide studenti innocenti non ha fede né religione» e ha ribadito la determinazione del suo governo a spazzare via i terroristi dal Pakistan.
Colpito il simbolo della non violenza. L’evento in programma oggi, la giornata sulla poesia, era un modo per commemorare il capo carismatico pashtun a cui l’università è dedicata. Khan Abdul Ghaffar Khan, detto Bacha Khan, appunto. Oggi era il 28esimo anniversario della sua morte, e tutti lo ricordano come il Gandhi musulmano perché nella sua vita ha sempre lottato per l’emancipazione femminile, la non violenza, la laicità dello Stato. Per questo il campus universitario dove è avvenuto l’attacco è considerato l’università pacifista per eccellenza. L’ateneo è stato fondato nel 2012 con l’obiettivo, si legge sul sito, di favorire il pensiero creativo e critico tra gli studenti al fine di promuovere la loro crescita intellettuale e di dotarli di conoscenze, abilità e par eccellente attitudine a fornire i più elevati standard di istruzione superiore. Alla base della proposta educativa il messaggio di pace e fratellanza universale, predicato da Bacha Khan.