Co-proprietario del neonato club

Paolo Maldini presidente Sì, ma del Miami Football Club

Paolo Maldini presidente Sì, ma del Miami Football Club
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Quando a casa tua non ti fanno più entrare, se hai la fortuna di avere una seconda casa è lì che vai a rifugiarti. Ed è ciò che ha fatto Paolo Maldini, storico numero 3 e capitano del Milan, che ha vestito per 25 anni la casacca rossonera senza mai cambiare club. In questi giorni, esattamente il 24 maggio, saranno 6 anni dall’ultima partita di Maldini a San Siro: quel Milan-Roma tanto chiacchierato, durante il quale i tifosi della Curva Sud contestarono il loro storico capitano, inneggiando a Franco Baresi. Lontano da Milano ma non dal calcio. Maldini ha infatti deciso di accettare l’invito dell’amico Riccardo Silva e di diventare co-proprietario dei Miami FC, una franchigia che dal 2016 parteciperà alla North American Soccer League, la seconda lega calcistica più importante degli Stati Uniti dopo la MLS (Major League Soccer).

 

 

Silva è il presidente e co-fondatore del gruppo MP Silva, leader mondiale nella distribuzione dei diritti sportivi. È l'uomo che commercializza i diritti tv della serie A e di altre grandi competizioni calcistiche all’estero; avrà il compito di far arrivare le partite dei Miami FC in 150 Paesi al mondo, sfruttando i forti legami che ha con oltre 50 reti televisive. Oltre a Maldini e a Silva, ci sarà un gruppo di investitori che farà capo ad Antonio Barreto, imprenditore della Florida, attivo nel settore dei media come dirigente di Telefonica, Rede Globo ed ESPN. Quest'ultimo diventerà il CEO dei Miami FC.

 


Il ruolo di Maldini. Paolo Maldini avrà il compito di selezionare uno staff tecnico adeguato per il suo “nuovo” club e sembrerebbe essersi già messo al lavoro, contattando due ex-compagni rossoneri: Alessandro Nesta ed Hernan Crespo, oltre all'amico e capitano storico del Barcellona, Carles Puyol. Nesta, tra l’altro, conosce molto bene il calcio a stelle e strisce, avendo militato nella stagione 2012-13, assieme a Marco Di Vaio, nei Montreal Impact, squadra che partecipa alla MLS. Le indiscrezioni parlano anche di un contatto tra Maldini e il centrocampista della Fiorentina Alberto Aquilani. Il figlio di Cesare avrà il compito di “sfruttare” la propria fama internazionale facendosi da promotore di amichevoli e tornei con grandi club stranieri, oltre a costruire iniziative di solidarietà e di carattere sociale in collaborazione con enti benefici come Play for Change Foundation e The Miami Foundation. Maldini si è detto orgoglioso e felice di questa nuova sfida, in quanto crede «fermamente nella crescita del calcio negli Usa e questo mi sembra un progetto perfetto per sviluppare una squadra di top class. Inoltre crediamo che la NASL sarà la piattaforma ideale per far crescere un team di successo e un business di valore».

 

 

Ci si tuffa a Miami? Una nota della società rivela che la squadra della Florida dovrebbe disputare le proprie partite casalinghe, dal 2016, in uno degli stadi di top class esistenti a Miami. Si parla, molto probabilmente, dell’impianto utilizzato dalla franchigia di football americano dei Miami Dolphins: il Sun Life Stadium, inaugurato nel 1987 e con una capienza di 75mila posti (non molti meno del Meazza). Il progetto Miami FC, capeggiato da Silva, Barreto e Maldini, potrebbe non essere l’ultima novità calcistica nella metropoli della Florida. Sembra infatti che un’altra cordata di imprenditori, tra i quali è annoverato anche l’ex centrocampista inglese David Beckham, vero e proprio ambasciatore del calcio in America, dopo la parentesi vincente ai L.A. Galaxy, voglia creare un’altra franchigia, sempre a Miami, da far giocare in un impianto di nuova costruzione. Insomma, nella città dove fino a un paio di anni fa primeggiava l’NBA con i “Big-Three” (Dwayne Wade, LeBron James e Chris Bosh) si potrebbe assistere a una vera e propria epidemia di calcio.O soccer, come dicono laggiù.

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