Pensionato morì inciampando in un cantiere in via Statuto, a processo due tecnici
Rinviati a giudizio per omicidio colposo l'architetto direttore dei lavori e il tecnico responsabile della sicurezza. Per la difesa qualcuno spostò le barriere protettive degli scavi
Franco Abbate, 81 anni, di Longuelo, morì nel 2018 cinque giorni dopo essere caduto in un cantiere in via dello Statuto, nel quartiere di Santa Lucia, a causa di un’emorragia provocata dalla ferita conseguente alla caduta. A distanza di circa due anni dall’incidente sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo l’architetto Pietro Valicenti, all’epoca direttore dei lavori e una delle prime persone a soccorrere l’anziano, e Antonio Esposito, tecnico responsabile della sicurezza del cantiere.
Al momento della caduta, forse dovuta a un asse che fece perdere l’equilibrio all’anziano, le condizioni di Abbate non sembrarono così gravi da far presagire il tragico epilogo. L’81enne era infatti stato portato in ospedale e poi dimesso e soltanto a casa si sarebbe aggravato.
Come riporta Corriere Bergamo, l’attenzione del pm Maria Esposito è concentrata sulle recinzioni poste a protezione degli scavi, che non avrebbero dovuto essere accessibili ai passanti. L’ipotesi dell’avvocato difensore di Valicenti, avallata da alcune testimonianze, è che qualcuno a lavori fermi le abbia spostate senza poi riposizionarle, visto che erano state installate correttamente. La prima udienza è fissata per il 31 marzo.