Perché ci viene fame di notte

Talvolta a svegliare nel cuore della notte non sono gli incubi o i pensieri degli impegni dell’indomani, ma piuttosto i morsi della fame che spingono ‘volontariamente’ ad alzarsi dal letto, ad andare in cucina per perlustrare i contenuti del frigorifero con l’intento di fare una scorpacciata notturna. Come può accadere? Se lo è chiesto un gruppo di ricercatori americani della Johns Hopkins University School of Medicine arrivando a scoprire, come spiegano in un lavoro pubblicato sull'International Journal of Obesity, che centrano uno specifico ormone, il fattore orario e pure lo stress.
L’ormone colpevole. Si chiama grelina e pare che attivi il senso di fame di notte, o comunque dopo il tramonto, e spenga lo stimolo al mattino, inducendo sazietà. Esattamente l’opposto di quanto dovrebbe normalmente accadere. La riprova è scientifica, dimostrata da uno studio mirato a valutare i livelli degli ormoni della fame o della sazietà in differenti ore della giornata, in un ristretto gruppo di volontari. I ricercatori americani hanno così selezionato una trentina di uomini e donne obesi con la propensione al binge eating, la fame compulsiva che porta a introiettare quantità di cibo eccessive in un tempo brevissimo, invitandoli digiunare per 8 ore prima di consumare un pasto liquido da 600 calorie. Allo scadere delle due ore ai partecipanti allo studio è stato chiesto di immergere le mani in acqua gelida per due minuti, credendo (erroneamente) di essere filmati durante questa azione. Scopo della prova shock era valutare l’impatto dello stress sul fattore fame, che è risaputo stimoli a mangiare di più. Trascorsa mezz’ora dall’esperimento, ripetuto in due specifici momenti della giornata e cioè alle 9 e alle 14, come gratificazione alla disponibilità, i partecipanti hanno potuto gustare alcune leccornie tra cui pizza, snack e dolci.
Cosa si è potuto osservare. Dalle analisi del sangue eseguite durante le diverse fasi dell’esperimento è emerso che i livelli degli ormoni della sazietà, i peptidi YYY, al tramonto diminuivano mentre crescevano quelli della fame, i famigerati ormoni della grelina. È stato possibile ricavare anche una informazione in più: ovvero, un aumento della voglia di cibo e della fame in condizioni stressanti. Resta ancora da capire, dicono gli esperti, se il disturbo dell’alimentazione incontrollata sia la causa della fluttuazione ormonale oppure la conseguenza, fatto è che comunque il buio spinge a mangiare di più di notte e, calando, di meno al mattino.
La relazione tra orario e stress. Questi due fattori sembrerebbero legati da un unico filo, a tal punto che eventi stressanti accaduti di sera eccitano la fame, con maggiori probabilità di finire nel corso della notte con la testa dentro il frigorifero in cerca di cibo. Confermando così che lo stress nelle ore serali impatta in maniera importante sul fattore fame. Sebbene lo studio sia su piccoli numeri, potrebbe già dare una informazione preliminare riguardo la risposta ormonale che aumenta il rischio di eccesso di cibo la sera, rispetto al mattino: relazione che dovrà essere approfondita con ulteriori studi dedicati.
Le soluzioni. I rimedi, al momento, ci sono e sono facilmente adottabili. In attesa di ulteriori attestazioni scientifiche, secondo i ricercatori, si possono mettere in atto alcune intelligenti strategie per evitare di alzarsi la notte con meta frigorifero. Tra queste un coprifuoco che impedisca di entrare in cucina dopo un determinato orario, come a dire di chiudere la porta e buttare momentaneamente la chiave, almeno fino alla mattina seguente, oppure potrebbe essere utile lavarsi i denti con un dentifricio fresco subito dopo avere mangiato o ancora, se la voglia di mangiare prende e rode, bere un bel po’ di acqua. Che si sa, è un ottimo alimento saziante e a zero calorie.