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Lavoro, perché è più difficile trovarlo dopo i 30 anni

Lavoro, perché è più difficile trovarlo dopo i 30 anni
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La dilagante crisi del mondo del lavoro che attanaglia l’Italia da qualche anno (con picchi del 13 percento di disoccupazione nazionale e del 40 percento di quella giovanile) non fa sconti a nessuno e non bada all’età. Se infatti è così difficile per un giovane, poniamo un under 29, entrare nel mondo del lavoro, altrettanto (forse anche di più) si può dire per chi i 29 anni li ha già superati, e magari anche da un pezzo. E la cosa riguarda vari ambiti, dalla possibilità di ottenere un contratto a tempo determinato o indeterminato alle competenze necessarie, fino all’esperienza pregressa.

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Da una prima analisi, sulla base di uno studio effettuato dalla banca dati Excelsior di Unioncamere, emerge innanzitutto come, nel 2014, i contratti di lavoro sottoscritti da under 29 siano decisamente maggiori rispetto ai colleghi più anziani: 190 mila circa i primi, 140 mila i secondi. In entrambi i casi, una netta minoranza riesce ad ottenere un contratto a tempo indeterminato, mentre dominano assunzioni a tempo determinato e contratti per sostituzione, cioè comunque a termine.

Bisogna però operare una doverosa distinzione in base al tipo di professione di cui si tratta. Per quanto riguarda lavori che richiedono già una certa esperienza curricolare o alcuni anni di formazione intellettuale e scientifica, cosa quindi riscontrabile fra gli over 29, le possibilità di ottenere un contratto a tempo indeterminato sono decisamente maggiori. È il caso, ad esempio, di professioni dirigenziali o ad elevata specializzazione. Ma se l’analisi si sposta su lavori in cui è richiesta una minor specializzazione, come nel lavoro di ufficio o di manovalanza e reperibili quindi con facilità fra gli under 29, la situazione cambia radicalmente, con una preminenza di assunzioni a tempo determinato. Nei grafici che seguono, il colore blu indica i contratti a tempo indeterminato, il rosso i contratti a tempo determinato, il giallo altri tipi di contratto.

 

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Anche le competenze sono importanti: la dimestichezza con l’informatica e con le lingue rappresenta un fondamentale fattore di selezione fra gli aspiranti professionisti, rappresentando ovviamente un vantaggio per i più giovani e un serio problema per i più anziani. Il 45 percento dei lavoratori over 29 riesce infatti ad ottenere un contratto a tempo indeterminato solo previa conoscenza – almeno basilare – dell’utilizzo dei computer in tutte le varie sfaccettature.

Da un punto di vista della formazione scolastica e accademica, e questo vale per tutte le età, hanno di gran lunga maggiori possibilità di venire assunti in tempi rapidi coloro che hanno solo un diploma superiore, senza laurea; ciò detto, per questa categoria di soggetti c’è anche una preminenza di stipulazioni di contratti a tempo determinato piuttosto che indeterminato. Discorso differente per i laureati, per cui è più complesso trovare lavoro ma, qualora riuscissero, le possibilità di ottenere un contratto a tempo indeterminato sono maggiori.

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