Perché le idee più brillanti ci vengono sotto la doccia
Nei frenetici ritmi della nostra quotidianità, è sempre più difficile trovare del tempo tutto per noi. Il lavoro, la famiglia, la spesa, gli amici, i piccoli imprevisti di ogni giorno: le ore volano e si arriva a sera stanchi morti e con la voglia soltanto di dormire. In questo velocissimo scorrere del tempo, in realtà, c’è un momento che ci prendiamo, ogni giorno, solo per noi: quello della doccia. Quando accendiamo l’acqua calda e ci facciamo coccolare dal suo scorrere sul nostro corpo, anche se soltanto per pochi istanti, è come se non ci fosse nulla attorno a noi. C’è chi canta e chi spegne la mente, ma tutti, a nostro modo, in quel momento riflettiamo. Non stupisce così scoprire che il 72 percento delle persone, proprio quando sono sotto la doccia, abbiano le idee migliori o più creative. Stupisce al massimo sapere che c’è una ricerca che certifica quanto appena affermato.
A realizzare lo studio è stato Scott Barry Kaufman con il suo staff. Kaufman è un rinomato psicologo e ricercatore americano, autore di diversi libri in cui, attraverso la scienza, spiega l’importanza della creatività nella vita di tutti i giorni. Kaufman ha esposto il suo studio in occasione di un convegno organizzato dal collega psicologo Ron Friedman, fondatore della società Ignite80, specializzata in consulenza per le aziende, in particolare su temi quali il miglioramento dei posti di lavoro. Al convegno hanno partecipato diversi esperti, tra cui appunto Kaufman. Tema centrale: migliorare la produttività senza influire negativamente sullo stato psico-fisico dei lavoratori.
Durante una fase del convegno ci si è soffermati sull’importanza del “daydreaming”, ovvero del “sognare ad occhi aperti”. Solitamente vista con negatività, in realtà questa azione, secondo Kaufman, può portare enormi benefici alla produttività di una persona perché la aiuta a tenere la mente fresca e rilassata. Friedman ha allora chiesto al collega se sia necessario prendersi dei momenti appositi, durante una giornata, atti solamente alla riflessione. O meglio, al sognare ad occhi aperti. La risposta di Kaufman è stata: «Bisogna fare in modo che, ogni giorno, ci sia del tempo solo per noi e un po’ di solitudine. Ciò può avvenire in modi diversi: facendo una passeggiata, oppure chiudendosi in una stanza da soli, senza alcun rumore». È a questo punto che Kaufman ha parlato della sua particolare ricerca: «Ho fatto una specifica ricerca su quando facciamo la doccia. Uno studio in più Paesi, in seguito al quale ho scoperto che le persone hanno idee più brillanti e creative quando si lavano piuttosto che quando lavorano. Ciò significa raccontare davvero il modo in cui pensiamo e ricerchiamo la creatività».
Kaufman è poi entrato più nello specifico della sua ricerca, spiegando che se la cosa può apparire normale per le persone più introverse, che vedono nella gente che le circonda una sorta di distrazione ai propri pensieri, in realtà lo stesso vale anche per le persone più estroverse: «Ognuno di noi deve capire il modo migliore per stimolare la propria mente e fare ciò che, in tal senso, li aiuta di più. Perché ciò avvenga bisogna però ricongiungersi con il proprio “io”, creare un legame saldo con esso. Io, fondamentalmente, credo che la creatività si nasconda in quel limbo che congiunge il nostro mondo interiore a quello esterno». D’accordo con Kaufman si è detta anche Brigid Schulte, altra professionista tra i relatori del convegno: «Far vagare la mente è fondamentale a volte. Lasciar viaggiare la mente significa farla andare là dove si nascondono le idee migliori, quelle meno intuitive e più geniali. E c’è un motivo se spesso ciò accade quando siete sotto la doccia: quello è il momento in cui, nella nostra mente, tutto si collega».
Anche Todd Henry, esperto di produttività, è intervenuto nel dibattito: «In un vigneto, per fare in modo che le viti crescano nel modo giusto e diano i frutti migliori, bisogna continuamente coccolarle. Gestirle, curarle, potarle. Allo stesso modo, noi tutti che siamo dei creativi di professione, ogni giorno dobbiamo coccolare la nostra mente, che offre quotidianamente nuove idee, nuovi progetti, nuovi pensieri. Dobbiamo scegliere però solo i frutti migliori. Se seguissimo ogni pensiero senza potarne nessuno, non avremmo più tempo per noi. Dobbiamo essere capaci di gestire le energie e creare nuovi spazi nella nostra vita.
Alla fine del convegno è stato Friedman a tirare le fila dell’interessante dibattito: «È vero, è fondamentale creare spazio nelle nostre vite. Ed è proprio ciò che facciamo ogni volta che andiamo sotto la doccia. È uno dei pochi momenti in cui non siamo connessi, non abbiamo in mano un dispositivo tecnologico. L’unica connessione è quella con le nostre idee». Non ci resta che consigliarvi quindi, cari lettori, di lavarvi tanto.