Perché Monaco è "il" Gran Premio

Definirlo “un” gran premio è riduttivo, quasi offensivo. Perché quello di Montecarlo è “il” gran premio. Vincerlo vale quasi come conquistare il titolo mondiale, anche perché l'angusto circuito cittadino ha sempre esaltato piloti veri. Non si trionfa mai per caso, nel Principato, anche se poi la fortuna aiuta eccome. Ma per essere nel posto giusto al momento giusto servono riflessi d'acciaio, lucidità fuori dal comune e capacità di andare oltre il limite. Non potrebbe essere altrimenti, visto che si sfiorano i guard rail a 250 km orari per 78 giri. Una giostra infernale che mette a dura prova macchine e piloti, e che diverte maledettamente gli spettatori. Attorno alla gara orbita un'umanità variegata: a dispetto della cornice esclusiva, in nessun altro circuito del mondo si mischiano star e gente comune, tifosi squattrinati e ricconi che girano in fuoriserie. Mondi lontanissimi che si intersecano nel magico momento in cui la pista torna ad aprirsi al traffico quotidiano, caso più unico che raro. Allora può persino capitare di veder sfrecciare un pilota a bordo di uno scooter, oppure sentirsi chiedere permesso dai meccanici che spingono un bolide verso le officine allestite sul molo.

Ferrari driver Sebastian Vettel of Germany leads Mercedes driver Nico Rosberg of Germany during the second free practice at the Monaco racetrack, in Monaco, Thursday, May 21 2015. The Formula one race will be held on Sunday. (AP Photo/Luca Bruno)

Ferrari driver Sebastian Vettel of Germany steers his car during the second free practice at the Monaco racetrack, in Monaco, Thursday, May 21, 2015. The Formula one race will be held on Sunday. (AP Photo/Luca Bruno)

Mercedes driver Lewis Hamilton of Britain steers his car, during the first free practice at the Monaco racetrack, in Monaco, Thursday, May 21 2015. The Formula one race will be held on Sunday. (AP Photo/Claude Paris)

Ferrari driver Sebastian Vettel of Germany steers his car during the first practice session at the Monaco racetrack, in Monaco, Thursday, May 21, 2015. The Formula One Grand Prix of Monaco will be held on Sunday. (AP Photo/Gero Breloer)

McLaren driver Jenson Button of Britain steers his car in front of the Monaco's Casino, during the first free practice at the Monaco racetrack, in Monaco, Thursday, May 21 2015. The Formula one race will be held on Sunday. (AP Photo/Claude Paris)

Sparks trail behind Mercedes driver Nico Rosberg of Germany as he steers his car during the first free practice at the Monaco racetrack, in Monaco, Thursday, May 21 2015. The Formula one race will be held on Sunday. (AP Photo/Luca Bruno)

Mechanics of the Williams team prepare tires at the pit lane of the Monaco racetrack, in Monaco, Wednesday, May 20, 2015. The Formula One Grand Prix of Monaco will be held here on Sunday. (AP Photo/Gero Breloer)

Ferrari driver Sebastian Vettel of Germany leads his teammate Ferrari driver Kimi Raikkonen of Finland during the second free practice at the Monaco racetrack, in Monaco, Thursday, May 21, 2015. The Formula one race will be held on Sunday. (AP Photo/Luca Bruno)
Motori e bikini. A Monaco la F1 si vede da vicino, in tutti i sensi. E pur di sfiorare Vettel, Hamilton e Alonso, vip e presunti tali fanno carte false. Ogni anno, a maggio, la bella gente si dà appuntamento all'ombra della Rocca. Mentre i comuni mortali stanno appollaiati sulla collina (unico settore con prezzi accessibili), le celebrities spuntano dai super hotel con aria annoiata. Il porto si riempie di yacht come un parcheggio di un centro commerciale il sabato pomeriggio, con annesso carico di splendide fanciulle pronte a sguainare il bikini in caso di sole. Non è però l'unico motivo per sperare nel bel tempo. Perché in caso di pioggia la corsa diventa una lotteria. Letteralmente. E tutto può succedere. Come nel 1982, quando Patrese vinse sotto il diluvio e al traguardo arrivarono in cinque. Una manna per lo spettacolo, un incubo per i piloti in pista che hanno già il loro bel da fare a tenere le auto in pista con l'asciutto, figuriamoci sul bagnato.
Senna, il re. Al netto del contorno di lustrini e paillettes, che culmina nei party superchic, Monaco è soprattutto il brivido di vedere gli assi del volante zigzagare tra tunnel, casinò e variante delle piscine. Il re assoluto, con sei vittorie, è stato Senna. Nel 1984, da debuttante, rischiò di vincere con l'anonima Toleman. Stava per raggiungere la McLaren Porsche di Prost, ma il direttore di corsa sventolò in anticipo la bandiera a scacchi per la pioggia battente. Un favore al “Professore”, sibilò Ayrton. Iniziò in quel preciso momento una delle rivalità più aspre della storia della F1.
Gioie e dolori. Per chi ama la Ferrari, Monaco è gioia e dolore. Schumi vi vinse tre volte, Lorenzo Bandini vi morì nel 1967 in un terribile incidente. Il ricordo più bello è datato 31 maggio 1981. Quel giorno Gilles Villeneuve guida la Ferrari turbo, una belva in gabbia tra le stradine. In testa c'è la Williams di Alan Jones, che invece scivola via agile e veloce. Ma nel finale Gilles recupera. E a quattro giri dalla fine riesce a fare una cosa che a Monaco è quasi impossibile: sorpassa. La Ferrari si incunea tra la Williams e il guard rail, Villeneuve va a vincere. Ai box i meccanici piangono, persino il “duro” ingegner Forghieri si commuove. Gilles l'anno dopo non ci sarà più, volato via per sempre nel grigio cielo di Zolder. Oggi a darsi battaglia sono Hamilton e Vettel, con il primo grande favorito. Le prime prove hanno ribadito la superiorità Mercedes. La Ferrari insegue con il fiatone, ma ci proverà. Chissà che non ci scappi la sorpresa, come 34 anni fa. Basta puntare sul rosso, e vedere dove si ferma la roulette.