Perché sulla Milano-Bergamo nessuno sta in prima corsia
Era stata tanto attesa, e veniva aperta quasi dieci anni fa., il 1 ottobre del 2007 dopo 26 mesi di lavori a ritmi intensi. Costo 455milioni. Cioè dieci a chilometro. È la benedettissima quarta corsia della Milano-Bergamo che, complice anche la crisi e il calo del traffico di questi anni, ha dato respiro al tratto autostradale più trafficato d’Italia (282 mila veicoli al giorno, media 2015). Eppure quante volte imboccando quella pista da bigliardo con tanto di sponde (le barriere anti rumore) che è diventata questo tratto di A4, ci troviamo a vedere la prima corsia, quella esterna, quella “nuova”, restare bella libera e scorrevole? Quali sono le posssibili ragioni di questa ritrosia a viaggiare nella corsia più sicura e anche più libera?
1) Perché è la corsia del disonore
A stare in prima corsia si passa per automobilisti senza nerbo e senza grinta. Si pensa che quella sia la corsia dei principianti o delle donne. Quelli che in autostrada ci vanno perché alternative non ce ne sono, ma che una volta dentro si tengono il più possibile defilati dai divoratori di asfalto. Stare in prima corsia significa essere automobilista di serie B. «La corsia del disonore», l’ha definita ironicamente Quattroruote. Etichetta che in un Paese come l’Italia, a quanto pare, pesa come un’onta: metti mai che una donna ti superi sulla seconda... Per capire il fenomeno prima corsia deserta ci vorrebbe davvero un bravo psicologo.
2) Perché ci stanno i camion (ma non è vero)
«Non sto in prima corsia, perché lì ci stanno i camion». In realtà le cose non stanno così. Perché i camionisti con l’allargamento hanno fatto un analogo ragionamento: «se sto in seconda mi salvo dai camion più lenti di me e posso superare in tranquillità». Quasi che la prima corsia sia quella dei trasporti eccezionali...
3) Perché il panorama è piatto
Inutile stare in prima corsia, perché dalla Milano-Bergamo non c’è nessun paesaggio da sbirciare. Intanto perché è corazzata da barriere, in secondo luogo perché se non ci sono le barriere c’è il guard rail talmente massiccio da tagliare lo sguardo. Terzo, perché tendenzialmente il panorama è piatto (ponte sull’Adda escluso, naturalmente).
4) Perché temi di perdere tempo
La prima corsia sarebbe perfetta per chi non ha una fretta del diavolo oppure per chi vuole fare due cose in una: viaggiare e insieme fare una telefonata di lavoro in viva voce. Questo per dire che chi viaggia su quella striscia d’asfalto non è detto che stia perdendo tempo. Ma le quattro ruote per l’automobilista tipo in Italia sono come un eccitante: appena s’accende il motore scatta una specie di frenesia. Si deve correre anche se non c’è nessuna necessità di arrivare prima, perché niente e nessuno ci sta mettendo fretta.
5) Perché nessuno ti multa
Forse c’è un deficit d’informazione. Non è stato detto con chiarezza che la prima corsia non è semplicemente la corsia di soccorso più larga. E che quindi rischia la multa non chi la percorre, ma chi al contrario la diserta: il Codice della Strada prevede in fatti decurtazione di quattro punti e 36 euro per chi viaggia in seconda corsia con quella destra libera. Ma statisticamente è una delle sanzioni meno date sulle strade italiane. Forse perché anche la Polizia un po’ se ne vergogna.
6) Perché siamo democristiani
Forse il motivo è sotto sotto politico. Come nei sondaggi elettorali in pochi ammettono di votare a destra, perché un po’ ci si vergogna e un po’ si ha timore che quelli di sinistra ti additino, così anche in autostrada non ci si mette a destra perché la scelta non venga scambiata come un’appartenenza politica... Se sei di destra, meglio comunque farsi vedere al centro. In fondo l’abbiamo sempre detto che l’Italia è un paese democristiano, anche se la Dc non c’è più.