Perde una tubatura in parrocchia e arriva una bolletta da 4mila euro

Due settimane fa don Camillo Brescianini s’è trovato a fare i conti con diversi problemi tecnici in parrocchia. La caldaia della chiesa non riusciva più a scaldare gli ambienti ed è stata inoltre riscontrata una perdita davvero abbondante di acqua da una delle tubature, che oltre ai locali della parrocchia porta l’acqua alla Scuola materna. Si è dovuto spaccare il selciato, con l’aiuto di parrocchiani volenterosi, e si è poi proceduto alla riparazione. Ma intanto la bolletta è lievitata fino a 4mila euro. Uniacque tuttavia promette uno sconto.
Ha raccontato tutto il parroco: «Parlare di ciliegie in questi giorni rigidi di gennaio, in pieno inverno, sembra proprio fuori luogo. Ma se al posto di “ciliegie” metto “guai”, ci siamo dentro fino al collo. C’è stato il problema della caldaia in chiesa: consumava senza scaldare. Un problema grosso che mi ha creato non poca preoccupazione, dato che di quella caldaia mi era stato parlato in modo allarmistico. Provvidenzialmente un sopralluogo dell’idraulico Foresti per interessamento di Ubaldo ha trovato la soluzione: una cinghia del ventilatore che doveva spingere l’aria calda in chiesa s’era spezzata e l’altra si era allentata perché tutte e due usurate. Per questo il ventilatore che doveva convogliare l’aria calda in chiesa non funzionava e, in pratica, la caldaia bruciava solo per scaldare se stessa.
Mentre stavo tirando un sospiro di sollievo, arriva la telefonata dall’Uniacque: “Che cosa state combinando in parrocchia per consumare una quantità così smisurata di acqua?”. Si tratta di migliaia di metri cubi. Controlliamo il contatore: non si vede neanche la lancetta, tanto gira velocemente. È di una perdita sotterranea piuttosto importante. Nessun segno esterno di umidità. Essendo sabato non possiamo chiamare i tecnici per la ricerca del guasto. Bisogna aspettare il lunedì successivo. Finalmente viene individuata la falla. Si tratta di una perdita di circa 30 litri al minuto. C’è da spaccare per mettere in luce il tubo guasto e sostituirlo. Un gruppetto di volontari si offre per lo scavo mentre l’idraulico Foresti predispone le varianti provvisorie per non lasciare la scuola materna senza acqua. Due giorni di lavoro per arrivare alla soluzione.
Intanto Ubaldo chiede a Uniacque di riconoscerci “lo stato di calamità”. Uniacque si dimostra comprensiva e blocca la fattura in attesa di un sopralluogo per verificare che si tratti veramente di un guasto imprevisto, incontrollabile, e non dovuto a incuria. Martedì 17 c’è stato puntuale il sopralluogo. I tecnici hanno verificato e ci hanno riconosciuto le attenuanti. Il costo totale del consumo è di 4.050 euro. Provvidenzialmente ci verrà riconosciuto uno sconto. Meno male che sono solo ciliegie e non un grappolo d’uva». Non sembra un periodo particolarmente fortunato, anche sul fronte delle iniziative: «Ho dovuto annullare l’escursione a Roma prevista dal 21 al 25 aprile per mancanza di adesioni: quattro iscritti, me compreso. Forse i parrocchiani si sono spaventati perché ho detto che avremmo dormito per terra, ma comunque intendevo su materassi».