Dopo il restauro della fontana

Piazzetta del Delfino, l'incompiuta: facciamone un salotto coi dehors al posto delle auto

Questo è uno degli angoli più suggestivi della città, che nessuno ha mai potuto godere appieno perché percorso da un traffico notevole

Piazzetta del Delfino, l'incompiuta: facciamone un salotto coi dehors al posto delle auto
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di Angela Clerici

E se a questa deliziosa piazzetta del Delfino, adesso che la fontana è stata restaurata, finalmente restituissimo il suo valore? Questo è il cuore del borgo di Pignolo, e la sua architettura, la sua sistemazione urbanistica, rimandano al Rinascimento. Qui c’è la bella fontana che i nobili della via regalarono al borgo nel 1526, la Fontana del Delfino. Sulla fontana, sotto il tritone e il delfino, vediamo il simbolo del borgo: una pigna in altorilievo, scolpita nella pietra, in uno scudo. Uno stemma. Perché proprio la pigna? Di certo perché si riteneva che le pigne fossero simbolo di fertilità, quindi di fortuna. Su molte fontane sono scolpite delle pigne. Però qui la pigna assume anche il ruolo simbolo del rione: perché qui, prima che si costruissero gli edifici e si coltivassero i pendii, sembra ci fosse una pineta.

Comunque, questo è uno degli angoli più suggestivi della città, che nessuno ha mai potuto godere appieno perché percorso da un traffico notevole. Da qualche anno il traffico è diminuito, ma non è scomparso. Ci sono le auto che scendono da porta Sant’Agostino e poi imboccano la curva a gomito di via San Tommaso e ci sono le vetture che salgono e poi piegano in via Masone oppure affrontano via Pelabrocco, che già nel nome appare assai curiosa. La via Pelabrocco era l’antico collegamento con Città Alta, prima che si costruissero le Mura Venete e la Porta Sant’Agostino e quindi il pezzo di strada detta “Nuova Pignolo”, quello che dal Delfino arriva alla porta. Camminando lungo la via, si notano ancora i segni di quel passato illustre: pietre e tracce di portali del XIII secolo.

La fontana del Delfino è stata ripulita grazie a un finanziamento privato durante i mesi dell’epidemia e oggi splende, immacolata, nella piazzetta. Ma per poterla apprezzare davvero bisognerebbe evitare che i lati della fontana diventassero luogo di parcheggio. Sarebbe importante che divenissero invece luogo di incontro. Considerando anche il programma del Comune per il “dopo Covid” non sarebbe male che attorno alla fontana si sviluppassero i dehors dei due bar della piazzetta, il Perry e il Papavero. (...)

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