i dati dell'osservatorio

Poche storie, a Bergamo sul turismo c'è ancora tantissimo da fare

Poche storie, a Bergamo sul turismo c'è ancora tantissimo da fare
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Foto di copertina Bergamopost/Mario Rota

 

Il problema è: il turismo a Bergamo e provincia è in crescita, sì, ma cresce per quanto potrebbe? Oppure sarebbe possibile ottenere risultati migliori? Il dato principale, quello che colpisce di più, è stato comunicato dall’Osservatorio turistico della Provincia di Bergamo nei giorni scorsi e afferma che lo scorso anno, 2017, gli arrivi di turisti a Bergamo sono stati un milione e 201mila. Le presenze, invece, sono state due milioni e 294mila. Che cosa significa? Che Bergamo e provincia hanno accolto un milione 201mila visitatori i quali mediamente si sono fermati nella nostra terra per quasi due giorni. L’Osservatorio ha comunicato che rispetto a due anni fa, 2016, le presenze sono cresciute dell’undici per cento. Altro dato positivo. C’è da esserne contenti, ma non esultiamo troppo. Sempre l’Osservatorio provinciale comunica che è in atto una crescita globale dei flussi turistici.

 

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In Italia. Se si guarda l’Italia, si osserva che nel 2012 il contributo totale del turismo al prodotto interno lordo (Pil) è stato di 187 miliardi di euro; nel 2017 è stato di 223 miliardi di euro con un aumento di ben trentasei miliardi, circa il venti per cento. Se scendiamo al livello della regione Lombardia (e passiamo dai quattrini alle presenze), vediamo che nel corso del 2017 gli arrivi sono stati sedici milioni e 557mila, per un totale di trentanove milioni e 386mila presenze. Bergamo, con il suo milione e 201mila arrivi rappresenta un quindicesimo del totale. Per quanto riguarda le presenze con due milioni e trecentomila (quasi) rappresentiamo circa un diciassettesimo del totale lombardo. Non è un dato esaltante.

In Regione. In regione, la parte del leone la fa naturalmente Milano (e provincia) con circa quindici milioni di presenze. Al secondo posto Brescia con dieci milioni! Certo, Brescia vanta luoghi come Ponte di Legno, Adamello, Garda... Al terzo posto Como (e il suo bel lago) con circa tre milioni. Bergamo si colloca al quarto posto, più o meno a pari merito con Sondrio e Varese. Sia Milano che Brescia che Como hanno registrato un costante aumento di turisti negli ultimi tre anni. Il vero anello debole del turismo appare quello che invece dovrebbe essere una punta di diamante: le nostre montagne. Dal 2007 a oggi le presenze non solo non sono aumentate, ma addirittura diminuite, da 530mila a 512mila (in realtà, sono aumentati gli arrivi, ma sono scesi i giorni di permanenza da una media di 4,3 a 2,7 giorni).

 

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L'aeroporto. Un altro dato che fa pensare, che indica la lunga strada ancora da percorrere è quello del rapporto fra turisti e aeroporto. Allo scalo bergamasco nel 2017 sono transitati dodici milioni e 336 mila viaggiatori, la maggior parte dei quali stranieri. Di questi, quanti erano diretti a Bergamo? Quanti hanno visitato, hanno dormito nella nostra città? Sappiamo che, in totale, sono circa cinquecentomila gli stranieri (per un totale di 968 mila presenze) che hanno visitato il nostro territorio. Naturalmente non tutti provenienti dall’aeroporto.

Ancora tanto da fare. Un numero basso rispetto ai transiti: questo rende bene l’idea del lavoro che c’è ancora da compiere per fare conoscere Bergamo, per renderla interessante, attraente. Fare conoscere Bergamo con i suoi musei, con la sua Carrara, i suoi borghi, i suoi palazzi, le chiese, la Città Alta, i colli... Per fare conoscere le nostre montagne e i nostri laghi, ma anche i luoghi della nostra pianura. Un ultimo dato: il turismo ha portato a Bergamo e provincia una cifra che si aggira sui 219 milioni di euro (sempre nel 2017). Questo significa circa duecento euro per abitante, un risultato che bisogna assolutamente migliorare.

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