Dopo l'attacco

Polemica sul nuovo radiofaro dell'aeroporto, la risposta di Sacbo a Legambiente

La società che gestisce lo scalo cittadino spiega all'associazione ambientalista (che la accusava di abbattere 700 alberi) che i lavori prevedono anche delle "compensazioni" in termini naturalistici

Polemica sul nuovo radiofaro dell'aeroporto, la risposta di Sacbo a Legambiente
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Nel pomeriggio di oggi (martedì 9 marzo), con una nota stampa, la Sacbo (società che gestisce l'aeroporto di Orio al Serio, ndr) ha replicato alle accuse di Legambiente Bergamo, secondo cui la costruzione del radiofaro nella zona della cintura verde di Bergamo avrebbe portato all'abbattimento di circa 700 alberi, con danni notevoli alla biodiversità e al paesaggio.

A tal proposito, la Sacbo si è espressa in questi termini: «Il progetto di ricollocamento del radiofaro, al servizio dell’aeroporto di Bergamo, è previsto sin dai primi anni 2000; è infatti ricompreso nell’autorizzato MasterPlan vigente di Sacbo, che il Pgt (Piano di governo del territorio, ndr) di Bergamo avrebbe già dovuto recepire, e riconfermato nel nuovo Masterplan. Il Piano di Sviluppo Aeroportuale al 2030, attualmente all’esame del Ministero dell’Ambiente, prevede interventi di mitigazione a completa compensazione delle infrastrutture previste, sia intra che extra sedime nelle immediate vicinanze del citato radiofaro e nelle restanti aree a ridosso dell’aeroporto».

Da questa prima dichiarazione, risulterebbe allora che il Comune era già informato dell'abbattimento degli alberi e aveva accettato l'installazione dell'antenna con l'accordo di future compensazioni territoriali, includendola nel Pgt.

«Nei pressi del nuovo Vor, ad esempio, si prevede la realizzazione di nuove piste ciclabili, di ulteriori filari e aree alberate e la destinazione di aree ad uso sociale e fruitivo», continua la Sacbo nella nota, precisando: «Grazie al coordinamento tra Enav e il Gestore aeroportuale, e all’adozione delle ultime tecnologie esistenti in termini di radioassistenze, si è innanzitutto riusciti a mantenere intoccati tutte le fasce arboree/boschive esistenti lungo il torrente Morla, di particolare pregio. Inoltre il progetto è stato integrato con la previsione di 200mila euro di lavori aggiuntivi, esclusivamente mirati al rifacimento dei filari incompatibili con la sicurezza aeronautica; si realizzerà un ulteriore filare circolare che assumerà la geometria dell’infrastruttura e verrà creato un ulteriore nuovo filare alberato lungo la via dei Prati, in un tratto attualmente privo di vegetazione, premettendo di mantenere la valenza naturalistica esistente e anzi valorizzandola maggiormente e in compatibilità con l’infrastruttura di assistenza al volo. Si farà, infatti, ricorso a essenze autoctone quali carpini, aceri e ornielli, privilegiando esemplari “pronto effetto” già sviluppati».

In aggiunta a questo, sono state promesse al Comune ulteriori compensazioni territoriali per la «naturalizzazione» del paesaggio in aree limitrofe, che sarà Palazzo Frizzoni a indicare.

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