Ponte San Pietro, le infiltrazioni stanno distruggendo la cappella di Sant'Anna
La chiesina versa in condizioni gravissime, la pioggia filtra dal tetto, l’umidità solleva l’intonaco e apre crepe nei muri. Bisogna intervenire
di Laura Ceresoli
Salviamo la cappella di Sant'Anna. È questo l'appello che l'associazione "Un fiume d'arte" ha lanciato ai cittadini per mettere in sicurezza un bene di notevole valore storico e religioso situato all’inizio di via Piazzini, di fronte alla piazza monsignor Casari, salendo dalla pinacoteca Vanni Rossi.
«L'oratorio dedicato a Sant’Anna è una graziosa cappella addossata alle case della storica contrada De' Mozzo che oggi versa in condizioni tragiche e il rischio è che non resista a un altro inverno - spiega Marco Botte attraverso un post su Facebook -. La pioggia filtra ormai dal tetto a coppi attraverso la copertura di travi ammalorate fino agli affreschi barocchi della piccola volta. Un sopralluogo permesso dalla simpatica custode Franca Sant'Ambrogio rivela due tele secentesche di interesse, una in particolare con una natività di Maria di scuola bergamasca (forse quell'Agostino Raggi padre di Giovanni che lavorò per la sagrestia della Chiesa Vecchia?). Questo post è un appello alla cittadinanza e agli alpini, che già hanno recuperato la chiesa di San Marco a Briolo, affinché si intervenga al più presto a risanare il tetto, per non perdere definitivamente questa piccola graziosa testimonianza di una antica devozione. L'associazione è pronta a mettere in campo una piccola cifra per i lavori».
Da un secondo sopralluogo, l'associazione ha rilevato che nella chiesetta settecentesca l'intonaco della parete dell'altare è visibilmente sollevato per l'infiltrazione di acqua dal soffitto e le crepe lungo la volta rendono sconsigliabile il libero accesso alla cappella.
Grazie ad alcune informazioni storiche riportate da Marco Botte scopriamo che la prima notizia dell’esistenza di un oratorio della natività della Beata Vergine è data da un’iscrizione del 30 novembre 1578, giorno della consacrazione della Parrocchiale di Ponte San Pietro, in quella versione a tre navate e sei altari, allora sottoposta alla Pieve di Scano e che resisterà fino al suo completo abbattimento agli inizi del ’700. Sopra il portale di questa chiesa era affissa una lapide riportata da Donato Calvi nella sua Effemeride Sagro Profana del 1677...