«Ho un pezzo della passerella» Conquistato (legalmente) a nuoto
«1.350 euro! E io che pensavo di tenerne uno per ricordo. Quasi quasi lo vendo e mi faccio un'altra vacanza!». Ha il senso della goliardia, Simone Paganoni, e grande tenacia. Chi lo conosce bene lo sa. Così, quando ha letto che su Ebay i cubi di plastica della passerella di Christo sono in vendita a prezzi folli, è balzato sulla sedia. Ne ha uno anche lui: perché non raccontarlo agli amici di Facebook? «Chi mi conosce sa che non mollo facilmente. Dopo la terza volta che arrivavo dove li hanno sistemati a installazione finita (facendo oltre un chilometro a nuoto), una coppia di lavoratori francesi mi ha detto (in inglese): "Even just for the effort you made to swim, take one". Detto fatto!». La prestazione sportiva e l’ostinazione, oltre che la simpatia – perché Paganoni ha una socialità solare innata – sono stati premiati.
Al telefono ci racconta meglio come sono andate le cose. «Sono stato al campeggio Cave di Pilzone d’Iseo dal 16 al 22 luglio. Il posto è a circa un chilometro a nuoto da dove tengono i pezzi della passerella man mano che li smontano. Sono grandi cubi di plastica con 4 viti lunghe 30 centimetri, sempre di plastica. Vedevamo i tecnici trascinare grandi aree dell'opera, lunghe cento metri: passavano giusto di fronte al nostro campeggio. E allora ho raggiunto il luogo di stoccaggio dall’acqua, nuotando su un materassino o una tavola da surf. La prima volta gli operai – tutti stranieri, forse tedeschi o bulgari: mi rispondevano sempre in inglese – mi hanno detto: assolutamente no, dobbiamo riportarli in Bulgaria. Si diceva che sarebbero serviti per un’altra installazione nei Paesi Arabi. Stessa cosa la seconda volta. La terza, invece, non c’era nessuno. Avevo le pinne e nient’altro. Mentre facevo delle foto sono stato raggiunto da due addetti sul motoscafo rosso d’ordinanza. Erano francesi. “Dateme uno. Anche rotto”, ho insistito. Loro mi hanno consigliato di tornare di notte, così non avrebbero visto. Io gli ho proposto: “non potreste semplicemente girarvi?” Ci sono stati. Hanno premiato l’impegno. Gli ho chiesto se potevo prendere anche un paio di viti, che ora uso come porta Scottex. Sono ripartito a nuoto, ma non ce l’ho fatta. Mi sono fermato a un ormeggio poco distante, ho nascosto il cubo e sono tornato più tardi a prenderlo in macchina».
Ora Paganoni può posare sorridente accanto al suo cubo ricordo. Non lo venderà. Se l'è conquistato a modo suo. Magari fra qualche anno, se le quotazioni saliranno, potrebbe ripensarci.