Preoccupazione a Ponte San Pietro: «Giovani soli e trascurati, la criminalità prolifera»
Alla fermata del bus, un diciassettenne è stato accerchiato da sei ragazzi. Prima le minacce, poi una serie di calci: è finito a terra
di Laura Ceresoli
Si trovava davanti alla fermata del bus a Ponte San Pietro, quando è stato accerchiato da sei ragazzi di origine nordafricana che volevano rubargli la sigaretta elettronica. Prima le minacce, poi una serie di calci che lo hanno fatto cadere a terra. Finché, ad un certo punto, un automobilista che passava di lì ha chiamato i soccorsi.
La vittima di questo atto di bullismo è un diciassettenne di Villa d'Almè che frequenta la quarta superiore all'istituto Marconi di Dalmine. Stava tornando a casa dopo le lezioni e si era fermato tra Presezzo e Ponte San Pietro, a pochi passi dall'istituto Maironi da Ponte, in attesa di cambiare il pullman. Non aveva mai visto i suoi aggressori in precedenza.
Sulla questione è intervenuto il consigliere comunale di Tu per Ponte al Futuro Marco Carissimi: «La notizia dell'aggressione al diciassettenne davanti al Maironi da Ponte è dolorosa, ma purtroppo non sorprendente. Episodi simili si sono moltiplicati negli ultimi anni, macchiando non solo il nostro paese, ma anche l'intera provincia. Si tratta di fenomeni che richiamano l'attenzione su un disagio sociale sempre più diffuso, specialmente tra i giovani e le fasce più fragili della popolazione».
Tra le cause che alimentano queste esplosioni di violenza, secondo Carissimi, «la carenza di politiche sociali adeguate, la scarsa attenzione verso i più vulnerabili e il disinteresse nei confronti dell'educazione dei giovani».
«Questa violenza si radica proprio tra coloro che, soprattutto dopo la pandemia di Covid-19, hanno vissuto l'esclusione e la marginalizzazione sociale - aggiunge il consigliere (...)
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