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Prima, durante e dopo: la clamorosa festa del popolo atalantino per la Dea di Gasperini

Migliaia di tifosi nerazzurri hanno festeggiato la squadra sia prima che dopo la gara persa per 2-0 contro il Milan

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di Fabio Gennari

È iniziata con una scooterata che ha accompagnato il bus della Dea dall'uscita dell'autostrada fino allo stadio, è continuata con il sostegno a distanza durante i novanta minuti di gioco ed è finita con i fuochi d'artificio e una festa di almeno mezz'ora con la squadra, sbigottita e felice, sulle scalinate esterne della Curva Pisani. Atalanta-Milan è finita 2-0 per i rossoneri ma nella domenica nerazzurra ci sono una serie infinita di motivi per cui essere felici e orgogliosi del popolo atalantino.

Nel pomeriggio primaverile che, finalmente, ha permesso ai bergamaschi di camminare per il centro città, la tranquillità di viale Vittorio Emanuele è stata squarciata dalla passione del popolo atalantino. Oltre un migliaio di moto e scooter (ma c'erano anche altri mezzi, tra cui una Ape-Car) hanno accompagnato il torpedone nerazzurro per le vie del centro fino allo stadio. In fondo a viale Giulio Cesare, la squadra di Gasperini ha svoltato verso l'ingresso e ancora tanta gente, ai lati delle strade, era lì a spellarsi le mani.

I giocatori, colpiti dall'accoglienza tanto da condividere sui social foto e video, hanno giocato la partita con il Milan sentendo in lontananza i cori da stadio dei tifosi rimasti all'esterno dell'impianto. Una colonna sonora particolare e sentita, che non si è avvertita con grande impeto fino almeno alla mezz'ora della ripresa, quando il vociare si è trasformato in una scarica di adrenalina continua. Al fischio finale, con il Milan che festeggiava in campo per lo scampato pericolo, sopra la Curva Nord si sono alzati perfino i fuochi d'artificio e la squadra ha lasciato gli spogliatoi e il campo per farsi abbracciare dal popolo.

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Per oltre mezz'ora, giocatori e staff con tutti i dirigenti si sono lasciati travolgere dal sostegno e dall'abbraccio di una tifoseria che ha una voglia matta di tornare a far tremare il Gewiss Stadium e che ha voluto dire grazie a tutti i protagonisti della stagione per gli straordinari risultati raggiunti. Intorno alle 23, con il coprifuoco che incombeva, i giocatori hanno fatto rientro negli spogliatoi praticamente in mutande: maglie e pantaloncini erano finiti tra le mani della folla, nella speranza che presto, certe scene, si possano rivedere dentro lo stadio.

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