Sicurezza a tavola

Prodotti alimentari, controlli in Bergamasca: sequestrati a un ristorante 200 chili di pesce, carne e pasta

Il Dipartimento veterinario di Ats e la Capitaneria di Porto di Venezia hanno riscontrato irregolarità in un locale della provincia

Prodotti alimentari, controlli in Bergamasca: sequestrati a un ristorante 200 chili di pesce, carne e pasta
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Sequestrati in un ristorante bergamasco duecento chili di prodotti, tra cui pesce, carni di maiale, di pollame e bovino, oltre a paste e ravioli privi di tracciabilità. Tutti gli alimenti, come disposto per legge, sono stati destinati alla distruzione.

I controlli in Bergamasca

Il commercio e la cucina di pesce, carne e derivati dei cereali sono settori molto delicati, che devono rispettare norme severe in materia di etichettatura e conservazione. Per questo le forze dell'ordine, con il Dipartimento veterinario di Ats Bergamo e il personale della Capitaneria di Porto di Venezia, hanno effettuato martedì 14 e mercoledì 15 novembre una serie di controlli in vari esercizi della nostra provincia.

A parte un impianto di commercializzazione di surgelati, in cui non si sono riscontrate particolari irregolarità, ma sono state date alcune indicazioni su norme igieniche, sanitarie e conservazione, sequestri sono avvenuti da un grossista di prodotti ittici e appunto, per il caso più grave, nel locale.

Prodotti etichettati male

Per quanto riguarda l'esercizio all'ingrosso, sono stati sottoposti a sequestro 180 chili di prodotti per il mancato rispetto di alcune indicazioni di etichettatura. Tuttavia, dato che erano state conservati in maniera corretta, d'accordo con l'esercente saranno devoluti a enti benefici della Bergamasca, per la distribuzione diretta o nelle mense per persone indigenti. Altri 1.500 chili di prodotti congelati, invece, sono stati sottoposti a fermo sanitario, in attesa della loro rietichettatura per poi essere commercializzati.

Carenze igieniche e assenza di tracciabilità

Arrivati quindi al caso più preoccupante, ovvero quello del ristorante, si sono invece riscontrate carenze igienico sanitarie e relative alla tracciabilità degli alimenti. Di conseguenza, sono stati sottoposti a sequestro e inviati alla distruzione i prodotti, con sanzioni e prescrizioni ai titolari sulla modalità di conservazione dei prodotti alimentari.

Commenti
Giuseppe

L'unico consiglio che posso dare e di pranzare o cenare a casa propria. Così facendo si evitano brutte sorprese.

Gian Carlo

Sono un fautore da anni di dichiarare chi ha trasgredire.

Silvano

Devono essere pubblicati anche i nomi dei locali e gestori, altrimenti sono notizie campate in aria, visto che sono i cittadini che oltre a spendere soldi possono venire danneggiati nella fiducia e salute.

Marenzi Walter

Certo è che non facendo il nome del locale si và a coprire i propietari furbi che somministravano cibi non consoni alle norme e penalizzare gli ignari clienti e la loro salute.....alla fine è sempre la solita storia i furbacchioni la fanno franca echi ci rimette è sempre la gente onesta ....forse era meglio non pubblicare questa notizia ....

Redazione PrimaBergamo

Rispondiamo alle comprensibili critiche di molti lettori: la notizia è stata data alla stampa da un comunicato delle forze dell'ordine, le quali non hanno diffuso il nome del locale per questioni di tutela della privacy, non avendo proceduto alla sospensione o alla chiusura dello stesso.

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