quando ti prende la solitudine

Pronto? Sono Elsa. Sono sola. Vuole parlare un po' con me?

In questi giorni è fondamentale chiamare le persone che conosciamo per non farle sentire sole. La Diocesi di Bergamo ha istituito due numeri per assistenza psicologica e spirituale.

Pronto? Sono Elsa. Sono sola. Vuole parlare un po' con me?
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La signora Elsa è in casa da ormai ventisette giorni. Abita a Bergamo ed è sola. Ha perso anche le uniche due amiche con cui condivideva qualche ora di svago. Il servizio della spesa a domicilio funziona. Ma al di là della consegna, dopo un buongiorno e grazie, quando la porta si richiude Elsa si ritrova immersa nella sua solitudine. Così, ieri, si è messa al telefono e ha fatto numeri a caso. Dopo essere stata «respinta» in modo gentile un paio di volte. Al terzo tentativo ecco cosa è successo nel racconto di Franco, che ha risposto.

«Pronto? Chi parla?». «Buon pomeriggio, mi scusi, lei non mi conosce e il suo numero l'ho fatto a caso, prendendolo dall'elenco telefonico». Dopo un attimo di silenzio rispondo: «Mi dica», e di là sento una voce un po' titubante. «Sono Elsa, di Bergamo, vivo sola e sono chiusa in casa da ventisette giorni, non ho nessuno, con le mie due amiche con cui andavo a fare la spesa prima, e nella prima settimana che eravamo chiuse in casa, ci sentivamo al cellulare. Il mio telefonino è un po' vecchiotto come me, ma fa ancora il suo dovere. La spesa me la portano una volta a settimana alcuni volontari e me la lasciano fuori dalla porta con un buongiorno e se ne vanno, sono tanto cari. Le mie amiche purtroppo non ci sono più e avevo bisogno di ascoltare qualcuno, perciò mi son detta provo a fare qualche numero, i primi due mi hanno mandato a quel paese, ma in modo gentile. Mi può dire gentilmente con chi sto parlando e chi è che mi sta ascoltando, mi dica anche solo un buon buongiorno». «Certamente», dico. «Buon pomeriggio, il mio nome è Franco, e sono chiuso in casa anch’io da quasi quattro settimane con la mia famiglia e siamo in quattro: io, mia moglie, mia figlia e la nostra cagnolina». E così la conversazione continua per mezz’ora raccontando del più e del meno da perfetti sconosciuti. «Quando vuole Elsa, chiami pure, di qui non usciamo!».


In questo racconto di grande umanità, emerge un bisogno. La solitudine dei nostri anziani va colmata. Il Comune di Bergamo, all’inizio dell’emergenza, ha lanciato una campagna per suggerire di stare vicino alle persone sole, soprattutto in questi giorni. «Chiamiamo le persone che conosciamo, i nostri parenti, ma anche quelli dei nostri amici, anche solo per fare due chiacchiere, per chiedere come va, se han bisogno di qualcosa. Basta poco», suggeriscono gli psicologi.


E ieri il Vescovo di Bergamo ha avuto modo di dire che «in questi giorni ascolto le voci sommesse di molte persone, provate dal dolore per la perdita dei loro cari, per l’impossibilità, compresa ma sofferta, di condividere il momento del distacco, della deposizione e la preghiera per loro; lo smarrimento per una condizione di solitudine che pesa sull’anima e non riesce ad esprimersi o non lo si vuole, per non pesare su chi è vicino; il bisogno di “consolazione” non certo superficiale o di circostanza; domande che salgono da una situazione impensata e inedita oltre che accompagnare la trepidazione per i malati e la speranza per la loro guarigione. Ho constatato con commozione come le nostre parrocchie abbiamo attivato, soprattutto attraverso l’opera generosa e preparata dei nostri sacerdoti, una risposta a queste attese; nello stesso tempo ho ritenuto che potesse rappresentare un utile e appropriato servizio, organizzare una risposta anche a livello diocesano, con l’aiuto di persone preparate e generose. Nasce così il servizio telefonico al quale abbiamo attribuito il nome di “Un cuore che ascolta”. Questo ascolto del cuore diventi un segno, unito a molti altri, della vicinanza che non vogliamo far mancare a tutti coloro la desiderano».

Il servizio è attivo attraverso due numeri telefonici da lunedì a venerdì dalle ore 9-13 e 14-17 o attraverso mail: uncuorecheascolta2020@gmail.com (soprattutto per gli orari in cui non è attivo il telefono) in cui specificare un nome e numero telefonico a cui essere richiamati. I centri dedicati sono quelli del Consultorio Scarpellini di Bergamo (379183.048 ) e del Consultorio Zelinda di Trescore (379183.033 ). Il servizio garantisce un ascolto psicologico e un accompagnamento spirituale.

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