Proposta in Regione una giornata per dire grazie agli Alpini. Se lo meritano!
Identificata la data del 2 aprile, che coincide con la benedizione dell’ospedale da campo in Fiera da parte del vescovo monsignor Francesco Beschi

Tutti noi abbiamo ancora bene in mente le immagini che nei giorni scorsi arrivavano dalla Fiera, dove gli Alpini, aiutati da volontari, artigiani e ultrà dell’Atalanta, hanno allestito in appena una settimana un presidio medico avanzato. Ospedali da campo ne sono stati costruiti in tutto il mondo e ne verranno realizzati anche in futuro, ma questa impresa, portata a termine a tempo di record, entrerà nelle pagine della storia della nostra città. Per rendere il giusto riconoscimento alle penne nere, sottolineandone il grande valore per la nostra comunità, è stato presentato in Regione un progetto di legge per la riconoscenza alla solidarietà e al sacrificio degli Alpini, sottoscritto dall’intero Ufficio di presidenza.
«È indiscutibile il ruolo che gli alpini e l’Associazione nazionale alpini continuano a svolgere con iniziative caratterizzate e animate da grande spirito di volontarietà e solidarietà – evidenzia Giovanni Malanchini, primo firmatario del documento e consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale -. Le penne nere fanno parte della nostra storia, della nostra memoria e anche in questo momento di emergenza sanitaria stanno ricoprendo un ruolo centrale, con la realizzazione dell’ospedale da campo alla Fiera. Questo progetto di legge, in modo corale, vuole riconoscere il grande patrimonio di valori di questi uomini straordinari, che ringrazio sinceramente per quanto hanno fatto e per quanto faranno ancora per la comunità».
«Il patrimonio degli Alpini non ha bandiere e appartiene a tutti – prosegue Malanchini -. Abbiamo individuato una giornata specifica, il 2 aprile, che coincide con la benedizione dell’ospedale da campo da parte del vescovo Monsignor Francesco Beschi e con la consegna ufficiale della struttura alla comunità bergamasca. In questa giornata saranno organizzate dal Consiglio regionale, in collaborazione con le sezioni territoriali dell’Ana, con le scuole e con la partecipazione volontaria di enti e associazioni, iniziative di informazione e di sensibilizzazione». In particolare, Regione Lombardia si impegnerà a promuovere progetti di contrasto del bullismo e di volontariato sociale, sostenendo le attività legate ai campi scuola, alla Protezione civile e al Soccorso alpino. In ambito culturale, verrà incentivato lo studio della cultura letteraria, storica e musicale legata al Corpo degli alpini, con un bando di concorso annuale e con seminari specifici.
«Inoltre – precisa ancora Malanchini – la Regione favorirà esperienze formative professionali nelle sezioni territoriali dell’Ana, anche attraverso lo strumento della leva civica lombarda. Per tutte queste iniziative, ci sarà la collaborazione dell’Esercito italiano, dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, del Club alpino italiano regionale, delle comunità montane, dei bacini imbriferi montani, degli enti locali e delle associazioni professionali e volontaristiche. Stavamo lavorando a questo progetto già da alcuni mesi. L'emergenza non ha fatto altro che rimarcare quale sia il valore degli alpini, ma la necessità di non disperderne il patrimonio è una delle questioni aperte a cui abbiamo il dovere di rispondere».
Nel merito è intervenuto anche il consigliere segretario Dario Violi: «Parlando con il consigliere Malanchini c'è stata subito intesa su questo progetto di legge; gli alpini sono un esempio per tutti noi. Abbiamo individuato la data del 2 aprile perché significativa di questo periodo, forse il più buio per il nostro Paese dalla seconda guerra mondiale, in cui loro in prima linea si sono dati da fare. Non era un problema di finanziamenti, di donazioni o di altro, era un problema di persone che si davano da fare, e hanno dimostrato l'indimostrabile. Abbiamo guardato i cinesi che hanno costruito l'ospedale in sei giorni come se fosse una cosa pazzesca, gli alpini hanno costruito un ospedale in sette giorni con 142 posti letto. Questa è l'immagine di queste persone che si rimboccano le maniche, non parlano molto, lavorano tanto e risolvono i problemi, soprattutto in situazioni di difficoltà, mettendo anche a repentaglio la propria vita. Deve essere da questo esempio che il Paese e il nostro territorio devono ripartire».