Prostituzione in limousine, droga e rapine in villa: sgominata una banda nella Bergamasca
È decisamente lunga la lista di reati a cui dovranno rispondere i quattro soggetti (italiani e albanesi) arrestati questa mattina
Una ben poco invidiabile collezione di reati quella contestata a quattro individui finiti in manette nella mattinata di martedì 13 maggio, a seguito di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Bergamo su mandato del Gip del tribunale locale, come riportato da PrimaTreviglio. I soggetti – di nazionalità italiana e albanese – operavano a bordo di una Mercedes Limousine da 200mila euro, allestita in stile Vip, trasformata in base logistica per attività di sfruttamento della prostituzione.
Due degli arrestati sono stati condotti in carcere, uno è stato colpito da un provvedimento di divieto di dimora in Italia, mentre il quarto non potrà esercitare attività d’impresa per un anno. Le Fiamme Gialle hanno inoltre eseguito un sequestro preventivo per un valore complessivo di 1,2 milioni di euro, ritenuto frutto di estorsioni e truffe finanziarie.
L’operazione rappresenta l’ultimo sviluppo di un’indagine più ampia, avviata tempo fa dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bergamo sotto il coordinamento della Procura. In precedenza, altri nove membri della medesima rete criminale erano già stati arrestati per traffico di droga. Sono inoltre sospettati per alcune rapine in villa.
Le indagini sono partite dalla verifica di alcune società con sede a Bergamo e Treviolo, attive nel settore automobilistico, in particolare noleggio, restyling e tuning di veicoli. I sospetti sono emersi quando è stato accertato che le vetture noleggiate venivano regolarmente impiegate in attività illecite da soggetti con precedenti penali, per lo più di origine albanese.
Le aziende coinvolte non stipulavano alcun contratto con i reali utilizzatori delle auto, consentendo loro di operare nell’anonimato e di eludere i controlli delle forze dell’ordine.
Un imprenditore bergamasco, tra gli arrestati, avrebbe messo a disposizione dell’organizzazione un servizio di logistica su misura: i veicoli venivano modificati in base alle esigenze operative, con vetri oscurati, interni rifatti e vani nascosti. Le auto diventavano così strumenti per occultare stupefacenti e denaro, eseguire rapine o atti estorsivi, e persino location per incontri a pagamento.
Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati oltre 500mila euro in contanti nascosti all’interno di diverse vetture, oltre a 25 chilogrammi di cocaina e hashish, dal valore stimato di circa 450mila euro. Tra i beni sequestrati figura anche la Mercedes Limousine, impiegata per lo sfruttamento sessuale.
Le società sotto inchiesta presentano un passivo di circa 3 milioni di euro, aggravato dal sistematico drenaggio di fondi dai conti aziendali. Ai danni dell’impresa risultano inoltre 120mila euro di multe per infrazioni al codice della strada, tutte rilevate tra le province di Bergamo e Milano, riconducibili ai noleggi "fantasma".