Quando l'errore è nella traduzione

Il tascabile bergamasco Ctrl tira le orecchie al Telegraph

Il tascabile bergamasco Ctrl tira le orecchie al Telegraph
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 Il professor Yasuo Hazaki ha sessantaquattro anni, si è laureato alla Nippon Sport Science University e insegna alla Josai International University, in Giappone. In qualità di Presidente del Comitato giapponese di Onigokko, si è rivolto al Daily Telegraph, per proporre di introdurre alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020 il gioco di cui è rappresentante, l’onigokko. Il quotidiano britannico, che ha prontamente tradotto il termine giapponese con hide-and-seek (nascondino, ndr) ha dato la notizia il 5 settembre 2013.

Le ragioni della sua richiesta sono in pieno spirito de Coubertin. Ha infatti spiegato al Telegraph che «intede promuovere lo sport per tutti, il che significa che ognuno può partecipare, nonostante l’età, il genere o l’abilità. Quando si guardano gli sport oggi, tutto gira intorno alle tecniche e alle abilità vincenti […]. Ma quello non è sport per tutti. Nascondino è uno sport che chiunque può praticare, dai bambini di quattro anni fino a chi ha ottant’anni».

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Caso ha voluto che, negli stessi giorni in cui la notizia è stata divulgata, a Bergamo si tenesse la Quarta Edizione dei Campionati mondiali di Nascondino. La redazione del mensile gratuito Ctrl Magazine ha colto la palla al balzo e si è mobilitata inviando numerose email a siti giapponesi, nel tentativo di contattare il professor Yasuo Hazaki. Avendo ricevuto risposta da uno degli indirizzi a cui si sono rivolti, sono riusciti a organizzare un appuntamento via Skype.

Il professor Yasuo Hazuki si è mostrato entusiasta nell’apprendere dell’iniziativa sportiva bergamasca. Ma è stato colto di sorpresa quando i giornalisti lo hanno interrogato sulla proposta divulgata dal Daily Telegraph. Ha subito precisato che non ha mai chiesto di introdurre il nascondino alle Olimpiadi e che non è presidente di un’associazione del nascondino.

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L’Onigokko, il gioco giapponese che il Telegraph ha tradotto con hide-and-seek, è praticato soprattutto dai bambini ed è l’equivalente del nostro ce l’hai. Le regole sono quelle che sappiamo, cambiamo solo i nomi. Il ce l’hai nipponico, infatti, consiste nello scegliere con la morra giapponese chi si assumerà la parte dell’oni (letteralmente, demone). Quest’ultimo deve rincorrere gli altri partecipanti, fino a quando non riesce ad acciuffare colui che diventerà il successivo oni.

Il Daily Telegraph, dunque, ha proprio preso un abbaglio. Il professor Yasuo Hazuki, forse per fare di necessità virtù, si è però detto intenzionato a proporre anche il nascondino, dal momento che è venuto a conoscenza del Campionato che si tiene a Bergamo. Quando si dice che tradurre è tradire.

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