la sisal freme per poterlo vedere in faccia

Ma quanto sangue freddo ha il Mister X del jackpot da record?

Ma quanto sangue freddo ha il Mister X del jackpot da record?
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Ci sono 209 milioni di euro che lo attendono ma lui (o lei) non è ancora passato ritirarli. È il caso del vincitore del jackpot record del Superenalotto, con un tagliando che è stato venduto in un bar di Lodi. Il mitico «Sei» azzeccato da un ignoto avventore del bar tabacchi Marino nella cittadina lombarda, il 13 agosto scorso rischia di fare ancora notizia. Il locale si trova in pieno centro, all’angolo fra via Cavour e via Volturno, in pieno centro. Qui le due titolari Marisa Caserini e Sara Poggi, madre e figlia, continuano ad assicurare di non avere idea di chi possa essere il vincitore del jackpot. Un uomo (o una donna) fortunati, visto che puntando soltanto 2 euro ne ha portati a casa 209.160.441, la più alta somma di sempre per una lotteria. In realtà, come detto, non li ha ancora portati a casa. A un mese di distanza i due sportelli che soli sono autorizzati a pagare cifre di queste dimensioni, cioè gli uffici Sisal di Roma e di Milano. È in quegli uffici che attendono di vedere in faccia il vincitore, ma per ora non s’è visto nessuno (in realtà potrebbe incassare il premio anche un notaio incaricato). C’è ancora tempo, perché la legge stabilisce che il premio può essere ritirato entro tre mesi dal giorno successivo alla vincita, quindi la scadenza finale è per il 14 novembre. Ma intanto attorno a questa attesa iniziano a circolare le più improbabili leggende. Vincite non incassate e che quindi restano all’Erario non sono certo un fatto nuovo: da quanto risulta negli ultimi anni la somma complessiva sarebbe di ben 350milioni. Ma per la maggior parte si tratta della somma di tante piccole vincite dimenticate o di tagliandi persi per distrazione. Non è mai capitato che somme di grandi vincite siano rimaste nel cassetto. Quindi gli esperti garantiscono che è solo questione di tempo.

 

 

Del resto se ci si trova improvvisamente possessori di una somma di queste dimensioni ci si deve anche organizzare. La ricchezza è una fortuna ma può anche essere un ciclone che travolge chi non è abituato ad averne a che fare. È vero che quei 209 milioni in verità verranno tassati del 12% che è la somma dovuta alle commissioni e quindi il premio netto alla fine sarà di 184 milioni: tuttavia è una cifra tale che potrebbe davvero far tremare i polsi al possibile vecchietto che assieme al caffè quel giorno ha messo sul piatto due euro senza neanche sospettare in cosa potessero trasformarsi. Bisogna però dare atto al vincitore di avere avuto anche sangue freddo: perché in un mese non ha lasciato trapelare la benché minima traccia sulla sua identità. Impresa non scontata visto che non siamo nella confusione di una metropoli, ma in una cittadina di provincia, dove tutti un po’ ci si conosce. Un’ipotesi verosimile è che il vincitore abbia messo a punto una strategia nei minimi dettagli per farsi trovare pronto al momento dell’incasso senza lasciare segni che lo identifichino. Si può facilmente immaginare che il fortunato ha vissuto notti molto agitate, con incubi alla Paperone con la differenza che tuffandosi nell’oro non riesce a stare a galla…

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